«Il mezzo passo indietro dei vertici aziendali della Whirlpool, rispetto alla decisione di chiudere lo stabilimento di Napoli, è un primo timido risultato, che fa ben sperare per la soluzione positiva della vertenza». Ad affermarlo è Giovanni Centrella, coordinatore nazionale della Cisal Metalmeccanici, dopo l’incontro interlocutorio di ieri sera al Ministero dello Sviluppo economico.
«L’obiettivo della mobilitazione – prosegue il dirigente irpino del sindacato autonomo – è la salvaguardia dei livelli occupazionali della struttura campana ed il rispetto degli impegni assunti dalla multinazionale americana con il piano industriale redatto nel mese di ottobre dello scorso anno, per la cui attuazione sono stati erogati notevoli finanziamenti pubblici.
D’altra parte, non si comprende per quale ragione la società debba dismettere un sito produttivo, presente sul territorio dal 1953, se soltanto sette mesi fa prevedeva un’espansione delle vendite di lavatrici e frigoriferi».
«E’ evidente – sottolinea Centrella – che la questione debba essere adeguatamente approfondita, per individuare quali siano le reali criticità e trovare adeguate misure di intervento, che garantiscano prospettive certe ai lavoratori della Whirlpool e agli addetti dell’indotto, presenti nell’intera regione, dei quali oltre 500 in Irpinia. Una generica disponibilità dell’azienda non è sufficiente a risolvere il problema, occorrono dati incontrovertibili ed impegni certi, che non vengano smentiti, in caso di turn over del management».
«Resta comunque – ha concluso il coordinatore della Cisal Metalmeccanici – da affrontare complessivamente ed in maniera seria, organica e decisa la questione del rilancio delle politiche industriali nel Mezzogiorno. La continua emorragia di posti di lavoro non può essere considerata alla stregua di un evento ineluttabile. C’è bisogno di interventi mirati e di una programmazione lucida e razion