Centro Autistico Avellino. Il volto della vergogna tra indifferenza e ipocrisia della politica. ALAIA: la settimana prossima a Roma per protestare davanti alle istituzioni repubblicane.
Alla c.a del Prof. Giuseppe CONTE – Presidente Consiglio dei Ministri – ROMA
On.le Presidente
le scrivo quale ex sindaco del Comune di Sperone (AV) per rappresentarle una questione che al di là dell’aspetto clinico, merita una soluzione a livello politico.
Ancorché non in carica, lo scrivente non ha mai smesso, per amore della sua mission a favore del sociale codificata nel proprio dna, di occuparsi di vicende che toccano la propria comunità “latu sensu”, nell’auspicio di veder risolte le criticità che, specie nel campo, sanitario, hanno come sfondo la sofferenza umana.
Le scrivo a proposito del centro autistico di Avellino che è divenuto “Il volto della vergogna tra indifferenza e ipocrisia della politica “
Questo centro, la cui realizzazione risale al 2007, a tutt’oggi malgrado sia quasi completo non viene aperto per responsabilità politiche ed amministrative ben definite.
Uno scempio vero e proprio che rappresenta l’ennesima presa in giro della politica che non riesce a dare concretezza all’ apertura della struttura di Avellino che in tanti attendono per poter fruire dei relativi servizi.
Lo scrivente, in tutto questo tempo lunghissimo, ha sempre pungolato, talora in modo irriverente, i vertici della sanità Regionale e Comunale richiamando tutti, compreso gli esponenti istituzionali e i politici locali, ciascuno per le specifiche competenze, alle proprie responsabilità soprattutto in relazione al ruolo rivestito o occupato e schierandosi sempre dalla parte delle famiglie che vivono il dramma di questa problematica che clinicamente, sembra, non avere uno sbocco positivo.
Oggi tutto tace di nuovo e questo silenzio della politica, soprattutto negli ultimi tempi, viste le condizioni in cui versa la struttura è davvero assordante e disturba la quiete della coscienza di chi come me si batte per l’apertura immediata.
“La mia non vuole essere una sterile polemica ma una riflessione seria sulla necessità di accelerare i tempi di ultimazione e consegna della struttura di Avellino della quale si è in attesa da troppo tempo. Gli attori istituzionali di questa vicenda si sono persi e ritrovati dietro questioni giuridiche e legali, si sono scontrati su valutazioni di opportunità circa lo spostamento o la delocalizzazione di altre attività cliniche nel Centro; ora, che finalmente, pareva intravedersi la luce in fondo al tunnel per tante famiglie e per tutti coloro che soffrono di autismo che possono fruire di servizi e terapie essenziali in grado di migliorare la qualità di vita, la questione sembra riproporre gli stessi scenari tra immobilismo e indifferenza.
Mi rivolgo perciò a Lei, On.le Presidente, affinché possa compulsare i veri responsabili di questa vicenda affinché il Centro sia finalmente aperto:
Parlo in primo luogo del Governatore della Regione Campania De LUCA che dopo la bella vetrina e lo spot offerto con le UNIVERSIADI può e deve dedicarsi alla soluzione di questa annosa questione di cui ha profonda e reale contezza;
Poi della direttrice dell’ASL Maria Morgante che,nell’ambito delle sue competenze, deve attivarsi per la gestione del servizio ed infine del neo sindaco di Avellino Gianluca FESTA che benché eletto nell’ ultima tornata delle amministrative conosce bene, vista la ventennale esperienza come amministratore di Avellino, la problematica come amministratore del Comune di Avellino anche se, durante la sua campagna elettorale, e nelle linee programmatiche non ha speso nemmeno una parola per la questione.-
Siamo in piena estate e la politica adesso andrà in vacanza sperando che non vada in vacanza per sempre la sua coscienza. Basta con l’indifferenza e l’ipocrisia perché adesso siamo giunti ad un punto che è vergognoso.
In modo civile e rispettoso delle istituzioni, mi rivolgo e confido in LEI, simbolo cardine della nostra carta Costituzionale, affinché un Suo autorevole intervento possa essere foriero della soluzione della vicenda, per piantare definitivamente sul terreno della democrazia la bandiera della tutela dei diritti e delle libertà dell’uomo che dovrebbe conclamarsi nella sua pienezza dal punto di vista etico e giuridico.