Il disegno di legge Concorrenza definisce il mercato come via prioritaria per l’affidamento di gestione servizi pubblici locali . Gli enti locali che si discostano da questa strada dovranno giustificare il perchè della propria scelta davanti all’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che dovrà valutare la legittimità della decisione presa. La legge sulla Concorrenza è una riforma abilitante del PNRR ed entrambe si muovono nello stesso solco : prevedono regole e criteri che riguardano la privatizzazione. I fondi del PNRR sono pertanto diventati alibi e scusa per rilanciare i processi di privatizzazione. Le privatizzazioni dei servizi pubblici, da quello idrico a quello del trasporto pubblico rimangono una fetta di mercato ancora non conquistata da gruppi di pressione economiche che vedono in questi fonte di redditività e profitto, con l’alibi in questo periodo della crisi economica aperta dalla crisi sanitaria si vuole chiudere questa partita anche in Italia portando a termine quanto iniziato nei primi anni del 2000. Da tutti gli studi effettuati c’è da notare come l’aumento delle tariffe idriche negli ultimi dieci anni è stato il più sostenuto tra le varie utenze: quando si passa alla gestione delle società multiservizi aumenta la tariffa, gli investimenti non sono mai sufficienti per riparare perdite e curare l’infrastruttura e aumenta a cascata il profitto dell’ente gestore. Il tema finora è stato sottaciuto, si è soffermato solo su concessioni balnearie e licenze taxi accantonando l’art 6 del ddl concorrenza. Noi del Centro Studi continueremo la mobilitazione e sensibilizzazione sul tema e/a sostegno dell’acqua pubblica; nei prossimi giorni è previsto in sede un incontro preliminare con il Sindaco di Avella e con i Sindaci dei paesi limitrofi; avendo aderito alla petizione nazionale avvieremo a breve una raccolta firme ed una sensibilizzazione anche capillare nei paesi limitrofi e con l’apporto dei comitati locali, a seguire un convegno con esperti del settore. Indipendentemente dai lavori in commissione industria del Senato della Repubblica, occorre salvaguardare nei modi e nei tempi giusti l’accordo del 1906 e la convenzione del 1951 ancora in atto con l’allora Cassa del Mezzogiorno con i paesi di Sperone e Baiano. C’è margine di azione e di successo per i tre paesi consorziati per via di svariati tecnicismi tutti a nostro vantaggio. Sarebbe un bel segnale se i tre comuni deliberassero nei rispettivi consigli comunali la netta contrarietà al disegno di legge in questione.
Presso il Centro studi per Avella – Libera partecipazione, si è tenuto un primo incontro con gli amministratori dei paesi Avella – Baiano – Sperone. Questo primo incontro, coordinato da Rino Pecchia e Saverio Galotafiore, ha voluto indirizzare i tre paesi verso un fine unico di progettualità sulla non privatizzazione dell’acqua. Nei prossimo giorni saranno diversi gli incontri che culmineranno con un convegno in pubblica piazza con la partecipazione dei cittadini.