Il sonno è molto importante per il corpo umano non solo perché è un modo per recuperare forze ed energie necessarie ad affrontare il giorno successivo, ma soprattutto perché in questo periodo si attivano dei processi che rientrano tra quelli vitali. Tra questi c’è quello che elimina i sottoprodotti tossicidell’attività neuronale, accumulati durante il giorno. I ricercatori dell’Università delle Marche hanno osservato che quando il cervello è sottoposto ad una cronica privazione del sonno, distrugge una quantità di neuroni e connessioni sinaptiche, e un sonnellino pomeridiano per recuperare non è sufficiente.
Dormire troppo poco è più dannoso di quanto avremmo potuto immaginare.
Per comprendere l’importanza della conclusione a cui sono arrivati i ricercatori italiani, è necessario conoscere un processo fondamentale che avviene nel cervello di tutti noi.
Le cellule gliali costituiscono il sistema nervoso insieme ai neuroni: ne esistono vari tipi tra cui le cellule microgliali, il cui ruolo è quello di nutrire e proteggere i neuroni ed eliminare quelli morti (processo di fagocitosi), e gli astrociti, che invece smaltiscono le connessioni sinaptiche inutili e aggiornano le nuove connessioni.
Questi due tipi di cellule gliali entrano in azione di notte, durante il sonno, ma ora i ricercatori hanno osservato che si attivano anche quando il cervello viene privato del sonno per un lungo periodo: in quest’ultimo caso però, l’attività di “pulizia” viene portata avanti in maniera indiscriminata, sacrificando anche neuroni e sinapsi totalmente funzionanti.
La differenza si comprende meglio se si pensa ad una persona che raggiunge la nostra casa per portare via la spazzatura (il processo di fagocitosi che avviene durante il sonno), o se irrompe per portarsi via la televisione, il frigorifero, la macchina (il processo di fagocitosi che si verifica quando il cervello non dorme abbastanza).
I ricercatori hanno potuto constatarlo osservando l’attività cerebrale di quattro gruppi diversi di cavie: il primo ha goduto di un sonno di 6-8 ore, il secondo è stato svegliato periodicamente, il terzo è stato tenuto in veglia per 8 ore consecutive ed infine il quarto non ha dormito per 5 giorni.
In quest’ultimo gruppo è stato osservato un’incredibile attività degli astrociti e delle cellule microgliali, intenti a “ripulire” il cervello non solo dagli elementi fuori uso.
Non è assolutamente una buona notizia, perché l’attività sfrenata delle cellule microgliali è stata collegata al morbo di Alzheimer e ad altre malattie neurodegenerative.
Lo studio ha spalancato una nuova strada che necessita sicuramente di ulteriori indagini: quello che possiamo fare al momento è riprenderci il nostro tempo, quello da dedicare alla famiglia, allo sport e anche al sonno, moderando quello impiegato nel lavorare.
La Scienza ancora non si è pronunciata a proposito, ma il fatto che le morti per Alzheimersiano aumentate del 50% dal 1999, di pari passo con la difficoltà che sempre più persone trovano nel dormire, ci fa pensare e molto.
Abbiate cura della qualità della vostra vita, il riposo è molto importante. Ripristinate un ritmo di vita sano e adeguato.