La Cgil di Avellino denuncia il continuo afflusso di rifugiati e migranti nel territorio irpino. Le ultime stime ufficiali riferiscono di oltre due mila cittadini extracomunitari giunti in Irpinia. “Molti di questi – afferma Antonio Famiglietti, segretario organizzativo della CGIL di Avellino – vengono sistemati nelle strutture ricettive del territorio irpino, come è stato per il precedente flusso migratorio registrato in Irpinia, ma di fatto poi vengono abbandonati a se stessi. Abbiamo già avviato, in accordo con i sindaci e con le strutture di Governo, tra cui la Prefettura, la costituzione di un tavolo che si faccia carico delle problematiche che riguardano i rifugiati, molti dei quali, con bimbi al seguito. Riteniamo, mostrando la nostra disponibilità, necessario riattivare le funzioni del tavolo prefettizio sui rifugiati politici, al fine di garantire loro la salvaguardia dei diritti, le migliori condizioni di assistenza, la verifica dei reali problemi e anche consentire ai sindaci dei comuni un controllo del territorio e la gestione dei flussi, che sono considerevoli per le nostre piccole realtà locali. Inoltre è nostra intenzione garantire, attraverso il tavolo prefettizio, anche un controllo ed una razionalizzazione della spesa per far fronte all’emergenza profughi, senza scaricare sui sindaci sia le responsabilità della gestione sia le questioni di ordine pubblico. Le sollecitazioni al Prefetto di Avellino, al fine di riattivare il tavolo e le sue funzioni guardano anche all’aspetto umanitario che vuole garantire ai profughi il diritto all’accoglienza e individuare le migliori forme di integrazione con la popolazione locale affinché la loro permanenza, in molti casi solo temporanea, non diventi un mero parcheggio, in attesa che le istituzioni preposte risolvano le questioni burocratiche, considerando che la maggior parte dei migranti, giunge in Italia e quindi in Irpinia, in una fase di passaggio, nella speranza di ricongiungersi ai loro parenti in altri paesi europei. Confidiamo nella sensibilità del Prefetto e nella collaborazione dei sindaci dei comuni interessati dal flusso migratorio”.