Anche i “Vat Vat Vat” si esibiranno sul palco della kermesse solidale “Cgil Irpinia ed artisti uniti”, a sostegno delle popolazioni terremotate di Amatrice, Accumoli ed Arquata del Tronto, organizzata dal sindacato irpino su impulso del direttore artistico Antonio Pignatiello. Nove tappe artistiche che toccheranno altrettanti comuni fino al 26 novembre, con l’obiettivo di contribuire alla ricostruzione di biblioteche, scuole e teatri, dei paesi più colpiti dal sisma dello scorso 24 agosto.
Prossima data in programma quella del 4 novembre presso il Centro Sociale di Montoro (Av) che, tra gli altri, vedrà protagonisti proprio i “Vat Vat Vat”, composti da Giovanni D’Agostino (testi, voce, chitarra) Giuseppe Solito (cori, synth, synthbass) ed Andrea Solito (batteria). Un progetto, il loro, che si definisce nel 2016 dopo la naturale evoluzione della precedente “Vanni&Troupe” con la quale, il trio irpino, aveva già accumulato importanti esperienze artistiche tra cui la finale del concorso “Musica controcorrente” presso il C.E.T. Di Mogol. A partire da quest’anno, dunque, la loro nuova avventura musicale re-inizia con la presentazione dell’EP “Reazioni” (disponibile in free listening su tutti i digital store) composto da 4 tracce che spaziano dal rock elettronico di “Limiti instabili” a quello più intimista di “S.P.S.” (Stupido per scelta o stupido per solidarietà).
Un primo lavoro già presentato in contesti di rilievo come l’Università degli studi di Salerno, lo “Stay Music Festival”, il “WoodSocc” e lo “Sponz Fest” di Vinicio Capossela, dove sono stati notati dal direttore artistico Antonio Pigniatiello che li ha fortemente voluti anche per questa manifestazione. “Il nostro approccio al terremoto è stato finora indiretto – spiega il frontman del gruppo, Giovanni D’Agostino – tuttavia, abbiamo sempre cercato di comprenderlo ed analizzarlo attraverso i racconti dei nostri familiari e di tanti irpini. Una storia più di tutte mi ha colpito particolarmente, ed è quella di un uomo a cui il drammatico sisma del 1980 portò via la moglie e una figlia. Mi impressionò la lucidità del suo racconto, al cui termine mi consegnò una poesia particolarmente toccante scritta dal soccorritore che lo salvò dalle macerie, ma che purtroppo non riuscì a salvare il resto della sua famiglia. Notato il mio interesse mi chiese dunque di comporre una canzone che ricordasse la sua storia, ma il pudore nei confronti di un dolore mai vissuto mi ha in qualche modo frenato, rendendomi incapace di tradurre la sua esperienza in versi. Ed è anche per rendere omaggio a questa storia – che è stata tristemente quella di tanti – che abbiamo pensato fosse doveroso fornire il nostro contributo nell’ambito della bella gara di solidarietà organizzata dalla Cgil. Un’occasione che vogliamo rappresenti un piccolo tassello nel puzzle di una ricostruzione che sia innanzitutto umana. La nostra perciò sarà una festa, quella della rinascita, da coltivare insieme e quotidianamente”.