Chiariamo subito le cose: non esiste nessuna “Tassa Covid-19”, non c’è una manovra del Governo in tal senso. Tutto nasce da una denuncia del Codacons dopo aver ricevuto numerose segnalazione da parte di consumatori che si sono ritrovati nello scontrino un sovraprezzo da 2 a 4 euro con la dicitura “Covid-19”.
Dopo mesi di stop causa lockdown, alcuni esercizi commerciali (soprattutto centri estetici e parrucchieri) avrebbero introdotto un contributo extra obbligatorio direttamente nello scontrino con la voce “Covid-19″ come risarcimento per le spese sostenute per la sanificazione e messa in sicurezza dei locali. A tal proposito l’Associazione dei consumatori afferma: un far west illegale che potrebbe configurare il reato di truffa, e contro cui il Codacons presenta una denuncia alla Guardia di Finanza e all’Antitrust, fornendo tutte le segnalazioni ricevute al riguardo, affinché si avviino le dovute indagini sul territorio”.
Pur se segnalata in maniera chiara nello scontrino, vi sono forti dubbi sulla legittimità di una tale pratica. Il consumatore deve pagare per il servizio ottenuto e non per le spese sostenute dall’esercizio commerciale per la messa in sicurezza dei suoi locali. Al massimo può essere chiesto al cliente un contributo volontario e non certo obbligatorio.
Oltre a questo sovraprezzo con voce dedicata nello scontrino, ci sono molti altri prodotti che hanno visto lievitare il loro prezzo, compreso il caffè al bar. Se anche tu hai notato voci “strane” nello scontrino o semplicemente hai pagato il caffè 2 euro anziché 1 euro, puoi segnalarcelo così da fare un po’ la mappa della situazione.
Facendo un discorso generico, non dovrebbero essere i clienti a rimborsare i mesi di chiusura e le spese sostenute per la riapertura. Anche perché a loro volta avranno subito danni economici da questa situazione. Sicuramente si può chiedere un aiuto, ma non in modo obbligatorio e sistematico. Ad esempio, si potrebbe raccontare quello che si sta facendo e chiedere un contributo volontario. Per il mio ristorante preferito sono disposto a pagare anche di più, per il mio bar pure, perché questo è un momento molto particolare e sono disposto ad aiutare, ma non possiamo generalizzare questo contributo, perché c’è gente in difficoltà e questo aumento di prezzi può solo peggiorare la loro situazione.