Al liceo Classico per la seconda prova scritta per la Maturità 2023 viene prese in esame una citazione di Seneca: Chi è saggio non segue il volgo.
La citazione Chi è saggio non segua il volgo è tratta da Lettere morali all’amico Lucilio di Seneca, è una citazione che esprime il concetto che una persona saggia non dovrebbe seguire ciecamente le opinioni o gli atteggiamenti della massa. Seneca, come stoico, enfatizzava l’importanza di vivere secondo la ragione e la virtù, indipendentemente dalle opinioni comuni o dalla pressione sociale.
Questa affermazione sottolinea che il saggio è colui che è in grado di discernere tra ciò che è vero e virtuoso e ciò che è superficiale o errato, senza farsi influenzare dall’opinione generale. Invece di aderire acriticamente al pensiero dominante, il saggio si basa sulla propria ragione e sui principi morali per guidare le sue azioni e le sue scelte. Seneca evidenzia come il saggio non sia consapevole solo del presente, è pronto ad affrontare il futuro, ma anche come sia padrone del passato, del proprio come di quello di chi l’ha proceduto. Seneca suggerisce che il volgo, cioè la massa delle persone comuni, può essere influenzato da passioni, desideri superficiali, conformismo o ignoranza. Pertanto, il saggio dovrebbe seguire il proprio discernimento e cercare la verità e la virtù indipendentemente dagli altri. L’obiettivo del sapiente è raggiungere La Sapienza e la Libertà interiore.
Questa citazione riflette l’invito di Seneca a coltivare la propria saggezza interiore e anche a vivere secondo principi etici elevati, anche se ciò significa essere in disaccordo con le opinioni prevalenti o andare controcorrente rispetto alla società circostante. È un richiamo a pensare autonomamente, a essere critici e a non farsi influenzare dall’opinione popolare se questa entra in conflitto con la verità o i valori morali.
Proporre Seneca con questa citazione agli esami di maturità del 2023 è un monito alle nuove generazioni a non cadere nella trappola del desiderio e del consumo come necessità per la vita. È il richiamo a restare liberi nel pensiero e capaci di affrontare la solitudine dell’essere diverso. Diffidare del comune e chiedersi sempre se quello che facciamo e pensiamo è veramente giusto per qualcuno e non solo per me. La comunità ha bisogno di uomini liberi che pensano liberamente e per liberare se stessi bisogna liberarsi dalla prigione del pensiero omologato.
Nunziata Napolitano