“La F.I.L.T.-C.G.I.L. FEDERAZIONE REGIONALE CAMPANIA e le Camere del Lavoro Confederali CGIL di Benevento e Avellino esprimono profonda soddisfazione per la sentenza comunicata ieri dal Tribunale di Benevento (Giudice Dott. Piero Francesco de Pietro) all’esito della vertenza instaurata dal sindacato (assistito in giudizio dall’Avvocato Pasquale Biondi ) nei confronti di Trenitalia Spa ( assistita dal Prof Avv. Raffaele De Luca Tamajo). Il sindacato aveva denunciando l’llegittima chiusura dell’Impianto Trenitalia della stazione di Avellino in spregio alle disposizioni del contratto collettivo che prevedono una procedura di concertazione sindacale per la chiusura di sedi le ristrutturazioni organizzative.
In affetti Trenitalia, dall’autunno 2012 ha trasformato la stazione del capoluogo irpino in una stazione “di mero transito” ossia senza più treni che cominciano e finiscono la corsa ad Avellino, con conseguente soppressione della maggior parte delle corse ferroviarie ed il trasferimento, presso altre stazioni campane, di tutti i macchinisti e capotreni attivi che prima operavano nella stazione. Già nella scorsa primavera il tribunale di Benevento, con decreto ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori emesso dalla dott.ssa Marina Campidoglio, aveva condannato Trenitalia per condotta antisindacale ordinando all’azienda ferroviaria di cessare il comportamento illegittimo e rimuoverne gli effetti.
Trenitalia tuttavia in questi mesi si è sempre rifiutata di ottemperare all’ordine del Giudice e nel contempo ha proposto opposizione con il patrocinio del noto giurista e professore della Fderico II. Con dispositivo di sentenza pubblicato ieri il giudice del lavoro dottor Piero Francesco De Pietro, pronunciandosi sul predetto ricorso in opposizione, ha confermato la condanna di Trenitalia per comportamento antisindacale nei confronti della CGIL ed ha esplicitamente ordinato a Trenitalia di cessare la condotta antisindacale mediante la reintegra dei lavoratori nella sede di lavoro di Avellino, da dove erano stati illegittimamente trasferiti, e nelle mansioni originariamente svolte. Il Giudice, dunque, ha confermato l’impianto difensivo del sindacato ritenendo che Trenitalia abbia leso le prerogative del confronto e della contrattazione sindacale, procedendo alla soppressione “unilaterale” dell’impianto di Avellino.
L’avv. Pasquale Biondi ha dichiarato “Siamo soddisfatti della decisione, attendiamo ora la motivazione. Speriamo che a seguito di questa seconda decisione Trenitalia cessi il proprio comportamento arrogante. Infatti finora Trenitalia pur avendo perso nella primavera scorsa la causa per condotta antisindacale, si è rifiutata di ottemperare all’ordine del giudice di rimuovere gli effetti della propria condotta illegittima riasprendo l’impianto di avellino e riportandovi i dipendeti trasferiti. Vorrei ricordare ai vertici di Trenitalia che l’inottemperanza agli ordini del magistrato nel giudizio per condotta antisindacale comporta precise responsabilità penali dei dirigenti”.
La segretaria della CGIL di Benevento, Rosita Galdiero ha dichiarato “La sentenza di antisindacalità del comportamento tenuto da Trenitalia riveste una particolare importanza poiché la chiusura dell’impianto di Avellino costituisce per l’azienda soltanto l’inizio di un processo di trasformazione delle stazioni dei capoluoghi di provincia delle aree interne della penisola in stazioni “di mero transito”, con una forte riduzione delle corse soprattutto a scapito dei lavoratori pendolari, che tra mille disagi sono costretti tutti giorni a prendere il treno per recarsi al lavoro”.
Il segretario della FILT-CGIL di Benevento e Avellino Carlo Finozzi ha dichiarato “Il sindacato è ben consapevole del fatto che, in un’epoca di crisi e di tagli ai budget regionali, occorra intervenire per realizzare dei risparmi di gestione. Tuttavia le scelte relative a quali costi tagliare e su dove intervenire devono essere discusse anche con i territori e con i lavoratori attraverso i loro rappresentanti sindacali.”
Il segretario della CGIL di Avellino, Vincenzo Petruzziello si è detto soddisfatto dell’esito del ricorso aggiungendo: “L’azienda ha avuto torto nel mettere in atto decisioni unilaterali, ma ciò nonostante manca ancora un confronto e soprattutto manca ancora che la sentenza abbia effetto e i lavoratori vengano allocati nuovamente presso la stazione di Avellino che alla luce delle decisioni della magistratura va riaperta. Chiediamo che la magistratura faccia in modo che Trenitalia rispetti la sentenza, ripristinando il servizio ferroviario e riaprendo la struttura di Avellino. La Cgil non può tollerare l’atteggiamento di Trenitalia, così come si è opposta alla condotta antisindacale avendo ragione, nell’interesse dei lavoratori e dei cittadini”.