(Riceviamo e Publichiamo). Il paese arranca e “Lui” continua lo show, strombazza il cambio(?) di Giunta, salvo constatare che le deleghe strategiche (LL.PP., Urbanistica, Ambiente, P.I.) rimarranno fuori di essa e dai soliti gestiste. Soliti che nell’ultimo decennio, hanno sfregiato il paesaggio con inutili colate di cemento; la storia oltraggiando il contesto storico della Piazza e non ultimo il rilascio del P.d.C. nell’area dell’ex Pastificio Russo che darà il colpo mortale alla città già in uno stato comatoso da tanto, troppo tempo. E’ inutile girare la faccia dall’altra parte. Quello che accade è grave, è frutto di approssimazione e superficialità politico/programmatica. E’ inaccettabile che si rende noto un cambio di uomini e, non si fa nessun cenno su come portare a soluzione i problemi della comunità: impianti sportivi; ex scuola media; scuola materna via Pertini; Plesso via Starza; ex Pretura; illuminazione pubblica; cimitero diventato ormai luogo pericoloso; manutenzione delle rete fognaria; pulizia, disostruzione e livellamento delle caditoie; sistemazione delle strade diventate groviere; un piano strategico di rilancio del commercio; valorizzazione e ristrutturazione delle corti e cantine rimaste; controllo e sicurezza del territorio; efficientamento dei servizi erogati; manutenzione del verde; riqualificazione e valorizzazione del Centro storico; villa comunale etc. etc.
Forse si pensa di assolvere al proprio sillabino spendendo 8mila€. per “illuminarci” e spandendo ben 40mila€. di pubblico denaro in fiori e piante, senza sapere dove come e perché si interviene.
L’assenza di programmazione, gli interventi spot, la mancanza di investimenti strutturali, la scarsa efficienza dei servizi, la pessima gestione, la poca accortezza della spesa pubblica, hanno a creato potenziali bombe ad orologeria. Nonostante i continui e comici proclami allarma la trascuratezza con cui si amministra il Comune, nulla si è fatto, i problemi non solo non si risolvono ma, aumentano piuttosto che diminuire e polemizzare per salvare se stessi è inutile i nodi, prima o poi, vengono al pettine ed i pessimi risultati prodotti sono sotto gli occhi di tutti. uesta sindacatura passerà alla storia come la più grave calamità naturale dopo il grande incendio di Roma, del 64 d.C., ai tempi dell’imperatore Nerone.
Sfilate e passerelle non servono, riteniamo, invece, che occuparsi di più dei problemi quotidiani, sempre più drammatici, passando dalle parole ai fatti, con atti concreti, sia una questione di dignità.
L’amore per la Città non va solo decanto.
Restiamo disponibili a dare il nostro contributo a qualsiasi tavolo politico/programmatico che sia
distinto e distante da questo modello di gestione. C’è da ricostruire un Paese e ridargli la dignità che merita.
Democrazia Cristiana – Comitato promotore Cicciano