Mobilitate per la Marcia della legalità tutte le rappresentanze delle articolazioni del Polo scolastico cittadino, dell’associazionismo di volontariato – laico e religioso- insieme con l’associazione “Voci di donne”, i Gruppi degli scout del territorio e tante famiglie, ricordando l’esemplarità di vita civica e di cultura, di cui sono stati testimoni Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, magistrati al servizio della legge e dello Stato per l’ordinata convivenza sociale nel rispetto dei principi di giustizia e della libertà. Una risposta di straordinario valore e coinvolgente significato all’iniziativa promossa dalla civica amministrazione, con l’appello del sindaco Raffaele Arvonio, e curata al meglio dall’assessorato alle attività culturali, all’istruzione e all’associazionismo, di cui è responsabile la professoressa Lucia Marotta, in collaborazione con le dirigenze scolastiche locali.
di Gianni Amodeo
Per la genericità dell’uso e abuso che se ne fa in convegni d’occasione, l’ espressione–legalità rischia di diventare un mantra, la cui ripetitività la svuota di significato e contenuti, se nella realtà quotidiana non si salda e coniuga con la conoscenza e le modalità d’attuazione dei valori della giustizia e delle responsabilità civiche, di cui la Carta costituzionale è bussola d’orientamento esclusiva e irrinunciabile.
Un rischio da evitare. E, in questa luce, è stato accolto con piena partecipazione dai giovani, l’appello lanciato dal sindaco Raffaele Arvonio, per la Marcia della legalità, che si è sviluppata lungo il percorso perimetrale del centro storico della città, in coincidenza con il 25. mo anniversario della Strage di Capaci, nella quale la Mafia- era il 23 maggio del 1992- annientò Giovanni Falcone, magistrato impegnato in importanti inchieste sulle criminalità mafiosa, culminate nel maxi-processo a “Cosa nostra” che ha segnato una svolta della storia giudiziaria italiana e comunitaria europea, la moglie, Francesca Morvillo, anch’ella magistrato, e gli agenti che componevano la scorta di protezione della Polizia di Stato. E il 19 luglio dello stesso anno fu annientato Paolo Borsellino, nella Strage di via d’Amelio. Un appuntamento, ch’è stato l’epilogo di un percorso di analisi e studio sull’azione di prevenzione e di contrasto che lo Stato e le sue articolazioni sviluppano, per debellare la criminalità economica e finanziaria, di cui le Mafie sono la proiezione nel tessuto sociale, con gli strumenti della violenza , dell’usura, delle estorsioni, lo spaccio della droga, il traffico delle armi e il riciclaggio del denaro “sporco”.
Focalizzati gli aspetti innovativi e incalzanti dell’architettura legislativa degli ultimi anni, alla cui formazione hanno concorso e dato intelligente impulso proprio le metodologie investigative sviluppate da Falcone e Borsellino, con inchieste che hanno minato le strutture delle Mafie, soprattutto sul versante economico e finanziario con l’applicazione delle normative di confisca dei beni di illecita e criminosa provenienza, rese particolarmente stringenti, avendo come ancoraggio l’impianto della legislazione La Torre–Rognoni. Un fattore di forte rivendicazione del primato dello Stato, il cui merito va ascritto anche e soprattutto a Falcone e Borsellino. E’ stato un percorso di preparazione, che i giovani hanno compiuto negli Istituti che frequentano, grazie all’impegno profuso dai docenti coinvolti, nel quadro dell’iniziativa promossa e organizzata dall’assessorato alle attività culturali, all’istruzione e all’associazionismo, di cui è titolare la professoressa Lucia Marotta, in collaborazione con il sodalizio “Voci di donne” , l’esperta di criminologia, la dottoressa Mariarosaria Alfieri e il dottor Paolo Trombelli.
Location del raduno, piazza Mazzini, con gli interventi dei promotori della manifestazione, che evidenziavano lo spirito di servizio a tutela delle libertà civili e il senso dello Stato, di cui sono stati operosi protagonisti e attivi testimoni Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato, don Peppino Diana, simboli delle tante vittime delle Mafie; simboli che vivono nelle civili coscienze, per aver saputo additare il cammino da seguire nel contrastare i sistemi e i condizionamenti della criminalità organizzata, da cui é oppressa e negata la normalità della convivenza sociale. Un ricordo, che i giovani hanno ravvivato, leggendo personali riflessioni e pensieri.
“E’ stata scritta una bella pagina di civili virtù per la nostra comunità- ha affermato il “primo cittadino”-con l’attiva presenza dei giovani delle Scuole, di tutte le associazioni cittadine e di tanti genitori. Certamente, una manifestazione sentita e vissuta, ma soprattutto percepita nel suo significato più autentico di testimonianza civica e sociale. Non c’è stata alcuna forma retorica e si è evitata la dimensione della ritualità- ha concluso Arvonio– rendendo la manifestazione espressione di libertà e di responsabilità, con protagonisti assoluti i giovani”.
“Una manifestazione di alto profilo e incoraggiante- ha affermato Franco Barbato, sindaco di Camposano e già parlamentare alla Camera dei deputati in rappresentanza del Collegio di Nola– con i giovani, i ragazzi e le ragazze in prima fila, come dire coloro che rappresentano il futuro, su cui è necessario, anzi doveroso puntare ed investire sul piano culturale e su quello della formazione civica. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno segnato uno spartiacque, per far valere il senso dello Stato, presidio delle libertà e della giustizia. Il loro lavoro, al servizio dello Stato e della società, è stato eccezionale. La loro memoria,però, deve essere ravvivata nell’impegno a migliorare la società, tenendo ben chiaro che il progresso civile fa coniugare giustizia, legalità e lavoro. Un messaggio positivo, quello che arriva dalla Marcia della legalità, indetta e promossa dall’amministrazione comunale di Cicciano, e che denota un cambio di passo nelle dinamiche sociali dell’area nolana”.
La manifestazione ha davvero lasciato il segno. E’ il segno della “Cicciano che piace” per spirito pubblico e civico espresso, come con partecipe e entusiastica emozione ha affermato Lucia Marotta, l’anima della Marcia della legalità. E vedere sfilare con compostezza tanti giovani e i loro genitori è stata una bella scena.