di Gianni Amodeo
Un incontro, ma anche e soprattutto un interessante scambio di esperienze sugli itinerari ardui e complessi, in cui si colloca l’esercizio della solidarietà attiva verso il variegato mondo della diversità, che il volontariato civico, nelle sue variegate articolazioni, è impegnato ad accogliere e ascoltare. E’ un impegno di progettazione sociale, oltre che di integrazione, se necessario e opportuno, per le iniziative che si promuovono e realizzano sul territorio sia cittadino che intercomunale, con l’obiettivo di accompagnare nel cammino esistenziale le persone che vivono le condizioni del disagio e dello svantaggio, facendo loro riacquisire il senso di sé e l’ autostima che si sviluppano nella varietà e nel calore delle relazioni, generate e nutrite di fiducia e amore.
Una presenza, quella del volontariato civico nel contesto dei territori, che si intreccia con l’osservanza e il rispetto dei valori della sussidiarietà affermati e contemplati dalla Carta costituzionale, coniugando e declinando, al contempo, i principi della spiritualità dei Vangeli, così come si riverberano e dispiegano nell’ universale visione francescana della vita. Una presenza, la cui portata impone ed esige costanti momenti di riflessione e di apertura verso gli impegni da assolvere giorno dopo giorno, nel rispondere in pieno alla missione assunta, al filtro della verifica d’attuazione del principio, per il quale La diversità é ricchezza. Ed è la diversità che declina il senso della vita, traducendosi in varietà di apporti umani e umanizzanti, alla pari della fondamentale e primigenia funzione d’equilibrio e armonia che svolge la biodiversità nelle generali leggi della natura e dei sistemi viventi, intesi nella misura più ampia ed esaustiva possibile. E’ la diversità, il cui approccio di normalità, per così dire, esige ed impone un salto di qualità e di atteggiamento culturale, forse anche antropologico, in virtù del quale il \ la persona con disabilità sono persone portatrici di sensibilità, capacità intellettive e spiccate potenzialità emozionali, del tutto suscettibili di essere trasferite sul piano della compiuta espressione, nella pienezza della dignità personale.
Sono state – queste – le linee di guida essenziali dell’incontro– scambio di esperienze vissute,- dopo l’indirizzo di saluto del parroco don Mariano Amato – svoltosi nella Chiesa dell’Immacolata Concezione, e coordinato da chi scrive queste righe, prendendo impulso dalla realtà operativa, costituitasi nel 2014 proprio in Cicciano, nell’ambito della Erezione canonica dell’ Ordine francescano secolare. Una realtà di condivisione e attiva partecipazione, che opera in stretta sinergia con le altre famiglie associazionistiche dello stesso Ordine – sono 14 – operanti nella Diocesi di Nola , prendendosi cura delle diversità, di cui sono portatori gli ammalati, i disabili fisici e psichici, le persone affette da autismo, dall’ asperger e dal ritardo generalizzato dello sviluppo psico–fisico.
Una visuale, su cui Maria Toscano, ministro dell’ Ordine francescano secolare di Cicciano, innestava osservazioni significative proprio sul contesto territoriale. Una lettura sociale, per evidenziare che, in una realtà folta, dispersiva, multietnica, diversificata per status sociale e per criticità psico-fisiche, si possono ricercare risposte coerenti e positive con l’osservanza della vita evangelica, nella spirito francescano.
Di particolare risalto, il ventaglio delle esperienze sociali sviluppate dall’ Ordine francescano secolare nel contesto dell’operosa Marigliano, tra le più importanti città medie dell’area nolano- vesuviana. Una realtà, focalizzata da Maddalena Esposito e Maria Luisa Battistone, alla luce delle esperienze di accoglienza e di servizio per le comunità dell’intero territorio di riferimento, di cui è stato – ed è pur sempre- cuore e anima pulsante il Convento di San Vito, faro di storia secolare e cultura religiosa, ma soprattutto di socialità cristiana. Un percorso particolarmente significativo, testimoniato dall’operosità della Gioventù francescana, la Gifra, dando spazio nei decorsi decenni, a coraggiose iniziative di cultura e pratica ecologica, troppo spesso, anzi sempre, vanificate e restando del tutto disattese proprio nella piana di Bosconfangone, sull’asse Nola– Marigliano – Acerra, la contaminata anti–camera della devastata Terra dei Fuochi, in cui si incrociano l’area metropolitana di Napoli e l’area casertana, lambendo il Basso Lazio.
- Di caratura specialistica erano, invece, erano le sottolineature che Antonietta Castaldo, presidente dell’ Associazione di promozione sociale locale,- che afferisce all’ Associazione italiana per i ragazzi autistici,- proponeva sull’importanza che spetta alla rete assistenziale dei servizi socio-sanitari, per arginare e contenere il crescente e sempre più diffuso fenomeno dell’ autismo. Un’ importanza di cui le Istituzioni sono sollecitate a farsi carico, potendo puntare sul ruolo delle associazioni di volontariato, attive nel Terzo settore con sicuro spirito di servizio e professionalità.
Significativa, d’altro canto, la personale esperienza che Antonietta Castaldo vive, quale madre di Sergio Massimi, robusto e spigliato giovane, la cui condizione di diversità si traduce nell’ amore per il sonoro e armonioso linguaggio del pentagramma. Un amore compresso e inespresso fino a qualche anno fa, che Massimo ora è in grado di rendere esplicito e manifesto, grazie al supporto della Musicoterapia, di cui è esperto il giovane professore Angelo Zuozo, laureato sia in Scienze politiche e sociali che in Musica per la fascia di Il livello professionale, oltre che docente di Tecnologia musicale nel Liceo statale artistico Palizzi di Napoli. E l’applaudita performance alla tastiera che Sergio Massimi esibiva nella circostanza, era ben più di una eloquente testimonianza, a far da bene augurale viatico per l’itinerario di concertista e compositore che s’avvia a percorrere.
Ed è lo stesso itinerario d’esperienza, raccontato da Gianluca Di Matola e che, di suo, già viene compiendo sul versante della scrittura narrativa. Un’ esperienza multisensoriale, arricchita da fervida fantasia ispiratrice e dal gusto delle indagini investigative, con largo interesse per il genere noir. E’ la diversità, per la quale Gianluca è ormai scrittore conosciuto, premiato con motivati e approfonditi riconoscimenti in concorsi regionali e nazionali, ma soprattutto gratificato e onorato da un cospicuo pubblico di lettrici e lettori. E l’ultima sua fatica … di narrazione noir, s’intitola Malafemmena. Ma non ha nulla da condividere con i versi scritti e cantati da Totò. Anzi, è un intricato e intrigante … giallo, tutto da leggere.
Tra gli altri interventi da citare, quello di Mario Della Gala, vice ministro regionale dell’ Ordine francescano secolare della Campania. Un excursus, per delineare la valenza storico–sinodale e carismatica che connota l’ Ordine, facendo memoria dell’anno della sua istituzione, il 1221. E fu il primo Ordine laico secolare istituito dal Serafico Francesco, con l’approvazione della Chiesa, all’insegna del Vivere il Vangelo di Cristo, sine glossa, per intendere una condizione di vita pienamente calata e praticata secondo i principi evangelici. E il sigillo all’ incontro– scambio di esperienze di solidarietà per il mondo della diversità, che è ricchezza di vita, era impresso da Giovanni De Luca, presidente dell’ Associazione dell‘ Unione italiana per la lotta alla distrofia muscolare, sezione di Cicciano. Un sigillo di osservazioni puntuali e di spiccato spirito di servizio, per marcare l’importanza delle ragioni dello stretto raccordo da sviluppare, per la formazione della rete di relazioni tra le varie associazioni di impegno solidaristico, locali e regionali, religiose e/o laiche, pubbliche o private. E’ la rete – affermava De Luca – che con spirito di coesione e congrua programmazione operativa, è in grado di far elevare la qualità degli interventi e delle attività sempre più integrate, con cui il Terzo settore è in grado di assolvere al meglio il proprio ruolo di solidarietà e sussidiarietà.