Lunedì ore 9.20 presso il Liceo “E. Medi” di Cicciano, Aula Magna, nell’ambito della rassegna internazionale “Voci dal mondo. A colloquio con i poeti”, curata dal Dirigente Scolastico Pasquale Amato, dai docenti Carlangelo Mauro, Rosanna Napolitano, in collaborazione con Francesca Dello Russo, Teresa Napolitano, sarà presentato il libro di poesia “L’enigma cosmico” (La Vita Felice, Milano, 2017, pref. di Rita Pacilio, postfazione di Bruno Galluccio) dello studente Giuseppe Meluccio (1998) della classe VG. Interverrà la poetessa Rita Pacilio, direttrice della collana Agape Opera prima dell’editore La Vita Felice, il poeta Bruno Galluccio, autore di due fortunati libri pubblicati nella “bianca” di Einaudi, la docente d’italiano della VG Concetta Fernandez. L’incontro è aperto al pubblico.
Appassionato di storia della filosofia, Giuseppe Meluccio si occupa di critica letteraria. Ha pubblicato un saggio su “La misura dello zero” di Bruno Galluccio e uno su “Vite pulviscolare” di Maurizio Cucchi nella rivista universitaria “Sinestesieonline” diretta da Carlo Santoli (Università di Salerno). Entrambi i poeti, oggetto del suo studio, sono stati ospiti della Rassegna “Voci dal mondo” presso il Liceo E. Medi dove i tanti incontri con letterati italiani e stranieri ̶ quest’anno hanno dialogato con gli studenti i poeti americani Jack Hirshmann, Paul Polanski e il poeta greco Sotirios Pastakas ̶ e un laboratorio di poesia pomeridiano tenutosi l’anno scorso, hanno prodotto un interesse per la scrittura creativa, testimoniato dalla pubblicazione nella stessa collana, con la pref. sempre della Pacilio e la postfazione di Maurizio Cucchi, di Ilaria Vassallo, alunna della stessa classe, il cui libro sarà presentato il 20 maggio.
Il libro di Meluccio mette in relazione diversi saperi (poesia, scienze, filosofia) in una sapiente costruzione dove al centro è «una fisica, o meglio una geometria, che pacifica le metafore e le dinamiche della scienza pareggiando i conti con l’elaborazione mentale, insanabilmente ritmica» (Rita Pacilio); come ha osservato Bruno Galluccio, «nella raccolta il tono prevalente non è tanto la celebrazione dei traguardi raggiunti, dei passi “miracolosi” che la nostra mente ha compiuto correlando le sue osservazioni e costruendo i suoi modelli,bensì l’interrogativo sulla frontiera del non ancora conosciuto, il paradosso non ancora risolto, l’anello mancante in un modello perfetto: il mistero appunto messo in evidenza nel titolo, L’enigma cosmico».