L’associazione Sieben Archi è lieta di presentare l’installazione dal titolo facies panis dell’artista Prisco De Vivo. Il progetto espositivo rientra nelle manifestazioni della sedicesima edizione del “Maggio dell’Architettura”.
Collocata sui resti dei mausolei funerari tardoantichi nella grande abside occidentale della Basilica di San Felice, l’installazione di Prisco De Vivo dal titolo “Facies Panis”, (‘il Volto del Pane’) consta di tre semplici elementi ma quanto mai essenziali: un pezzo di pane raffermo eppure lucente, aureo, simbolo dell’immarcescibile e sempre nuovo, rinnovato sacramento della mensa eucaristica (l’oro rimanda, com’è noto, al tema ai coevi sfondi musivi bizantini in Ravenna, anch’essi alludenti all’eternità, all’idea di un tutto intero senza tempo); un tessuto in canapa su cui è rappresentato nella Croce lo stigma sindonico della Passione, quasi fosse lo stesso lenzuolo che avvolse il Corpo di Cristo fattosi una volta e per sempre mensa, cibo, Chiesa: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20); un volto, anzi, il Volto per eccellenza, circonfuso di celeste – sostanza stessa del Cielo – nel quale adorare il mistero della presenza reale del Cristo durante consacrazione del pane. Tre semplici simboli – o gesti, se si vuole – intorno al dispiegarsi del miracolo di un Dio fattosi Uomo. Senza dubbio, anche tra gli uomini, per gli uomini della nostra generazione: i quali, con umiltà, attraverso le opere e l’arte fanno tutt’oggi la loro schietta professione di fede.
Peraltro, in De Vivo pittura e scultura originano sempre da un medesimo, primigenio movimento poetico che si fa installazione, traccia, ferita e trasparenza nel manufatto: un sudario metaforico, si direbbe, dal post-espressionismo al concettuale, attraverso un labor naturale e inconfondibile, con il ricorso a registri che trapassano dalla pittura alla scultura, dalla poesia al design. In un desiderio di ricerca della luce che è la cifra attorno a cui ruota la natura artistica e teoretica di tutta la sua opera. (Annibale Rainone)
Prisco De Vivo
Pittore, scultore, designer, poeta, nasce a Napoli nel 1971. Attivo sin dal principio degli anni Novanta, nel 1998 comincia la sua collaborazione con la Galleria Mimmo Scognamiglio di Napoli, che presenta il suo lavoro, articolato in cicli, presso Arte Fiera di Bologna, Art-Cologne e Art-Brussels.
Ha quindi esposto in Italia, Germania, Svizzera, Finlandia, Nizza, New York e Argentina, in gallerie private e in spazi pubblici. Le sue opere sono in importanti collezioni italiane ed estere; fra i tanti, hanno scritto di lui: Lorenzo Canova, Vitaldo Conte, Maurizio Cucchi, Michel Dansel, Alberto Dambruoso, Gillo Dorfles, Janus, Francesco Gallo Mazzeo, Rubina Giorgi, Gustav Krefeld, Wanda Marasco, Plinio Perilli, Gaetano Romano, Enzo Rega, Annibale Rainone, David Ross, Manlio Sgalambro, Leo Strozzieri, Massimo Sgroi.
Nel 2014 inaugura Lucis – Art Studio Gallery, a Quadrelle, all’interno del Parco Regionale del Partenio (Avellino), nel suggestivo territorio boschivo del torrente Vallelonga: studio e atelier, Lucis è anche luogo di contaminazione che germina suggestioni di realtà trascendenti per chiunque ne attraversi liberamente gli spazi, configurandosi come un vero e proprio laboratorio dell’evanescenza e della ricerca artistica contemporanea.