Il 24 settembre la città di Cimitile ha accolto i trapiantati, le loro famiglie e coloro che sono in attesa di un trapianto per il primo raduno campano. La giornata è stata organizzata egregiamente da AIDO Avellino, l’AIDO NOLA – CIMITILE, Terra Mia APS e ANED Regione Campania, i cui rappresentanti hanno dato il meglio di sé per far sentire gli ospiti come in una grande e unica famiglia, i cui membri sono legati da un invisibile filo, quello della Spes.
Una prima accoglienza si è svolta all’interno delle basiliche per seguire il convegno “Se io sono qui è perché qualcuno ha detto si!”, ispirato all’omonimo libro, edito nel mese di febbraio 2023 che mira a trasmettere il messaggio della donazione, e moderato da Melania Mollo, con la partecipazione di: il Presidente Gruppo Aido Nola – Cimitile, Felice Peluso; il presidente AIDO Avellino Giovanni Spiniello; la professoressa Luisanna Annunziata, Segretario regionale ANED Campania; il Presidente Terra Mia APS dr. Giovanni Petillo; il Sindaco di Cimitile avvocato Filomena Balletta; il Presidente della Fondazione Premio Cimitile dr. Felice Napolitano; il Presidente AIDO Regione Campania dr. Guglielmo Venditti; il Responsabile Trapianti Ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola dr. Narni Mancinelli; il Primario dell’Unità Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale di Nola dr. Vincenzo Gallucci; il dottor Vincenzo del Giudice del Centro Regionale Trapianti e il Professor Davide Viggiano Nefrologo e Professore Associato presso Università degli Studi di Napoli “Luigi Vanvitelli”.
A chiusura del convegno una breve visita guidata del sito archeologico a cura di Domenico Cavallaro, accompagnata dalle note della chitarra della dolcissima Patrizia Girardi che ha intonato “Dolce è sentire” di San Francesco.
La giornata è proseguita all’HOTEL DEI GIGLI di NOLA dove gli ospiti sono stati deliziati dalla voce di Maria Daniela Pace e Nello Esposito, alternando momenti di pura commozione catartica a ilari attimi di spensieratezza.
Il primo di una lunga serie, dunque, questo primo raduno, visto il successo riscosso; un raduno che ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia importante dire Si alla donazione degli organi e quanto sia fondamentale non far sentire mai sole le famiglie dei donatori e di chi aspetta, di chi si trova in quella lunghissima sala d’attesa metaforica che, per chi gode di buona salute è, paradossalmente, un lungo e buio corridoio, ma per chi spera nel trapianto è un tunnel in fondo al quale brilla il grande faro di una seconda vita!