Il giorno sabato 6 ottobre, a partire dalle ore 17, il complesso Basilicale Paleocristiano e altomedievale di Cimitile ospiterà la presentazione di due libri: “La danza dei pomodori”, di Melania De Masi, e “Pizza, pasta e cazettino – Diario di una napoletana emigrante”, di Ivana Greco. L’evento, promosso da AIDO – Associazione Italiana per la Donazione di Organi e Tessuti, sarà aperto da una visita guidata al complesso archeologico, condotta dalla guida turistica autorizzata Giulia Nappi. Si tratta di un sito di importanza unica, poiché in uno spazio piccolo (circa 9000 mq) si ritrovano i resti di 7 Basiliche paleocristiane e medievali, ricche di testimonianze artistiche (scultoree, mosaicali e pittoriche) che vanno dal III al XIV secolo, con opere per ciascuno di questi secoli, tra le quali vi sono le più antiche immagini cristiane esistenti al di fuori di Roma; un patrimonio epigrafico notevole; la possibilità di raffrontare i resti con la precisa descrizione delle opere lasciata da San Paolino di Nola, uno dei Padri della Chiesa, cui si deve lo sviluppo del luogo di culto, un tempo considerato uno dei tre più importanti della Cristianità (“uno ex tribus sacris universis orbis Coemeteriis”, come fu definito da Papa Paolo V nel 1607, e ricordato anche in carte geografiche arabe medievali). Seguiranno i saluti di: Giovanna Angelillo, Assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura, Edilizia scolastica, Politiche occupazionali, Associazionismo e Sport del Comune di Cimitile, e di Giovanni Spiniello, Presidente AIDO Avellino. Ci saranno, quindi, letture di Angela Boccia, Carmela Iovino e Cosimo Stramaglia, dell’associazione culturale “La festa dei folli” di Nola. All’evento interverranno le due autrici, Ivana Greco e Melania De Masi.
Concluderà la manifestazione un vin d’honneur a cura di Bar Alexander. Sodano e azienda agricola il Maera.
L’obiettivo che l’AIDO si propone con questa presentazione, come con altre organizzate in passato, è quello di diffondere la cultura della donazione di organi e tessuti, gesti di generosità che salvano molte vite umane, e tante altre ne potrebbero salvare se maggiormente praticati. Anima dell’evento è il dirigente AIDO Felice Peluso, anch’egli trapiantato, che in tal modo ha coniugato il suo impegno per la donazione con la passione per il suo paese natale e il suo notevole, e spesso non dovutamente valorizzato, patrimonio storico-archeologico.