Tocca Giungano, Paestum, Agropoli, Velia, Pertosa, Camerota. Riscopre odori e profumi in questo naufragare nei territori del mito. Ritrova la bellezza del paesaggio, le storie, i sapori, quei piatti poveri, nati dall’ingegnosità di chi dalla terra e dal mare ha tratto nutrimento. Con sacrifici certo. Con sudore. Ma con la forza dell’orgolio e la tenacia del sopravvivere. E, forse, sono proprio queste due costanti ad aver creato l’identità di un popolo che dei patimenti ne ha fatto bandiera di resistenza e fonte di ricchezza. Eccoli davanti ai suoi occhi quei prodotti strappati alle pietre e alle acque: formaggi, fagioli, carciofi, fichi, alici, che oggi sono entrati nei menu dei gourmet e nei presidi Slow Food. Alla fine quel lifestyle è risultato vincente. Riflette il vecchio saggio, forse la strada del cambiamento è questa. Forse se, invece, di meri sussidi al Terzo Mondo di insegnasse uno stile di vita, si esportasse un modello culturale come quello della dieta mediterranea, fatto di stagionalità, tipicità e biodiversità, si raggiungerebbe l’obiettivo “Fame Zero”. “Se un uomo ha fame, recita un antico proverbio, non dargli un pesce ma insegnagli a pescare”. E , allora, decide di ripartire per farsi maestro di chi non ha più nulla, nemmeno la certezza dell’essere.
Con la sua voce roca, intensa, vibrante di nostalgia Franco Nero lancia questo messaggio di speranza dal grande schermo. Come protagonista e voce narrante del delicato, onirico docufilm “Mediterranean diet example to the world”, firmato alla sceneggiatura da Francesco Gagliardi(sua anche la regia), Stefania Capobianco, Daniela Di Bartolomeo e Sabrina Palumbo, e prodotto dalla FG Pictures da lui fondata come “casa” del cinema indipendente e impegnato. “In quest’anno dell’expo, spiega il regista e produttore, da qualche mese anche consigliere comunale della sua Pertosa, abbiamo voluto accogliere l’iniziativa Zero Hunger Challenge, promossa dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, con l’intento di coinvolgere i cittadini e le istituzioni a fare la loro parte nel raggiungere l’obiettivo Fame Zero. Col nostro progetto filmico abbiamo raccolto questa sfida”. Il documentario, commissionato dall’ONU, ha visto da subito l’adesione di grandi nomi, a partire da Nero, che, malgrado gli impegni cinematografici tra Inghilterra e Cuba, ha accolto con entusiasmo l’iniziativa, sia con la mission di stare al fianco di un giovane regista, sia perché le motivazioni sociali della pellicola sono forti. Altro big in campo è il compositore Stelvio Cipriani, autore delle suggestive musiche che fanno da colonna sonora al testo poetico di Sandro Luporini, scritto per il monologo di Franco Nero. Splendida è la fotografia del bravissimo Adolfo Bartoli.
Il primo ciak il 26 Giugno, le riprese si sono concluse pochi giorni fa nella quinta spettacolare di Giungano, il borgo arroccato sulle colline di Paestum, tra il verde della natura intatta e la superba architettura medievale e rinascimentale. Una location non casuale, giacchè qui, in questa sede griffata Unesco, su intuizione e impulso del sindaco Francesco Palumbo, sta prendendo vita l’iniziativa Hub Magna Graecia che vuol veicolare l’alto valore delle tradizioni agroalimentari locali. “Mediterranean diet example to the world” sarà proiettato il 21 luglio a Milano, poi avrà visioni speciali al palazzo di vetro di New York, alla sede Unesco di Parigi e a Bruxelles al Parlamento europeo. La proiezione ufficiale il 16 ottobre in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione.