«La situazione del materiale rotabile della ex-Circumvesuviana “pare” abbia imboccato un trend virtuoso; infatti, dal 28 febbraio è stato raggiunto l’obiettivo di mettere in circolazione 70 elettrotreni, sia pure con due mesi di ritardo su quanto preventivato e sbandierato in conferenze stampa, ricche di slide e tabelle, nei mesi scorsi con promesse mai mantenute». È quanto afferma il sindacato Orsa in un comunicato. «Il tutto grazie all’impegno e allo sforzo profuso dai lavoratori, peraltro costretti a lavorare in condizioni avverse. D’altra parte, tale risultato era quanto meno auspicabile visto l’ingente stanziamento di risorse economiche erogate ai fornitori cosiddetti “strategici” – continua la sigla – Auspichiamo che questo risultato non sia effimero, ma che venga confermato e consolidato nei prossimi mesi. Ciò soprattutto tenendo conto non soltanto della quantità, ma soprattutto della “qualità” dei treni in circolazione, in modo da effettuare i necessari interventi, peraltro fino ad ora trascurati perché definiti non prioritari, tali da impedire il repentino rientro dei treni nelle officine di manutenzione dopo poche ore di servizio. Tale fenomeno, facilmente riscontrabile ogni giorno, comporta la diminuzione della disponibilità del materiale rotabile ed un relativo “effetto fisarmonica” che incide fortemente sul numero totale dei treni in circolazione, oltre che disagi ai viaggiatori a causa degli inevitabili disservizi e turbative alla circolazione che causano i guasti in linea. Se il biennio 2013-2014 è servito per mettere “ordine” nel bilancio aziendale, risanandolo e andando oltre le previsioni, come dichiarato dal Direttore Generale, allora è auspicabile che nel 2015 col revamping di 37 elettrotreni e con la prevista messa in esercizio di tutti i 26 Metrostar (ad oggi ne circolano 12-14 al giorno), ma non ancora verificatasi, si potrebbe arrivare addirittura ad un numero di elettrotreni in circolazione pari a 100, così già dal 2016, rivedere radicalmente il programma di esercizio, aumentando sia il numero di corse, sia la fascia oraria in cui circolano i treni e, finalmente dare una risposta concreta al bisogno di mobilità che hanno i cittadini, presenziando anche quegli impianti che fino ad oggi sono stati sprovvisti di biglietteria e di personale».