Marcello Veneziani guida alla riscoperta dell’Italianità nella visione cristiana e nella coscienza europea di Dante, pensatore e uomo di libertà e giustizia
di Gianni Amodeo
Sette giornate di convegni di studio, analisi e riflessione, all’insegna della cultura,arte e storia, a far da preludio alla cerimonia conclusiva di sabato prossimo per il conferimento dei Campanili d’Argento – le pregiate ed artistiche icone del Premio Cimitile, da tempo assurto a livelli di caratura e prestigio nazionale- che rappresentano i riconoscimenti di critica e consenso che dal 1996,a cadenza annuale, il Comitato scientifico della rassegna attribuisce alle migliori opere sia di narrativa- inedita e edita– che di attualità, saggistica, nonché di archeologia e cultura artistica in età paleocristiana e altomedievale, e giornalismo in ricordo di Antonio Ravel, con il sigillo del riconoscimento speciale che per il 2021 è riservato alla ricerca scientifica; kermesse d’alto profilo per la varietà e ricchezza delle tematiche sotto i riflettori, promossa ed organizzata dall’omonima Fondazione, costituita dalla Regione Campania in uno con la Città metropolitana di Napoli e la civica amministrazione che ha preso avvio nella serata di ieri, con le modalità di presenza, green pass e distanziamento secondo le disposizioni anti– virus, e larga, ben più del previsto, partecipazione di pubblico, giovani, rappresentanze istituzionali del territorio. Un percorso che vivrà nella suggestione degli spazi intrisi di religiosità e tra i verdeggianti prati del Complesso delle Basiliche paleocristiane, a Cimitile, e con il corollario di due appuntamenti in agenda nell’accogliente Salone dei Medaglioni del Palazzo vescovile, a Nola, e nell’ Aula Magna del Dipartimento di Lettere e Beni culturali dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, a Santa Maria Capua Vetere.
100 opere e il Di–segno eloquente della Comedìa
A dare l’impronta alla kermesse, l’omaggio a Dante Alighieri, nel 700.mo anniversario della morte, per rivisitarne il pensiero e le opere, proiettandone idee e significati sullo schermo del presente. E’ la vivida e splendida proiezione che corre e parla- anzi dice tanto all’occhio attento e alla mente aperta di coloro che amano e prediligono il Sommo Poeta– nel linguaggio visivo di 100 opere che compongono la Mostra, curata ed allestita nella Basilica di Santo Stefano da Guido Bacci, autentico Maestro in rassegne pittoriche e d’arte varia, a forte impatto emotivo e culturale. Sono opere di Cento artisti italiani ed europei che di-segnano le tre Cantiche della Comedìa, scandendone i 33 Canti di ognuna, incluso, naturalmente e in aggiunta, quello introduttivo della Porta dell’Inferno che configura l’ architettura laico – civile, religiosa e teologica, politica e sociale del Poema sacro; e di ogni Canto dei Regni oltremondani, ciascuna opera in Mostra reca sul cartiglio indicatore la terzina in versi, a cui l’artista s’è ispirato nel raccontare il “personale Dante” nel gioco dei segni come nella girandola dei toni coloristici, con cui il pensiero del Sommo Poeta viene espresso e dispiegato compiutamente. Una scenografia multiforme di aspetti e di bell’effetto, con atmosfere e paesaggi, che si rincorrono tra il terrestre e il sublime, il reale e il soprannaturale.
Pandemia sanitaria e pandemia dell’odio: la triste e tragica combinazione Guardando l’Afghanistan
Ed erano le magnifiche e stimolanti immagini della Mostra– che resterà aperta al pubblico fino a sabato, 18 settembre-, a far da pregevole e intenso prologo all’inaugurazione della kermesse, coordinata da Ermanno Corsi nello stile e nell’incisività discorsiva che lo distinguono, con l’indirizzo di saluto del sindaco Nunzio Provvisiero e l’introduzione del dottor Felice Napolitano, presidente della Fondazione Premio Cimitile. Un intervento per evidenziare il ruolo assunto nel corso degli anni dalla Manifestazione nel panorama culturale del bel Paese e in particolare nel Sud, un vero veicolo di promozione valorizzazione del territorio e dell’area nolana. Una crescita che premia i protagonisti istituzionali della Fondazione, ma soprattutto l’impegno della comunità cittadina. Una realtà, affermava Napolitano, che fa del Premio Cimitile, il luogo d’incontro e d’inclusione, di dibattito e confronto d’idee, una tribuna di libertà, aperta alle necessarie riflessioni sulla situazione dell’Afghanistan e sulle ragioni della civile convivenza tra i popoli. In sintonia con le riflessioni di Napolitano, era l’intervento dell’avvocato Elia Alaia, presidente dell’associazione Obiettivo III Millennio, la culla e matrice del Premio Cimitile, istituito nello scorcio finale di profilo Millennial ed ora calato in pieno nell’età dell’ Intelligenza artificiale e del 5 G, per svolgere al meglio la propria mission a servizio della cultura e del territorio.
E sulle criticità della situazione dell’Afghanistan si soffermava, la professoressa Loredana Raia, vice-presidente del Consiglio regionale della Campania. Un lucido ed approfondito intervento, per focalizzare i rischi e i pericoli che corre l’umanità nel combinare i drammi della pandemia sanitaria della Sars-Cov-2 e della pandemia dell’odio. Una tragedia, a cui l’umanità è esposta, se non si affermano i principi della pace attiva ed operosa, declinati con i valori della vita e della convivenza nella libertà dei popoli. Penetrante e significativa l’analisi che svolgeva la dottoressa Valentina Rescigno, consigliera della Città metropolitana di Napoli, anche in rappresentanza del sindaco Luigi De Magistris, nel sottolineare l’azione del Premio Cimitile, presidio di cultura viva e attiva presenza culturale sul territorio. Particolare rilievo era dedicato dal vescovo di Nola, monsignor Francesco Marino, alle correlazioni tra fede e laicità nel pensiero e nelle opere di Dante, credente nel Vangelo.
Momento- clou della kermesse, il dialogo che Ermanno Corsi sviluppava con Marcello Veneziani, scrittore, saggista e giornalista tra i più rappresentativi e interessanti nell’animare il corrente dibattito pubblico italiano, per limpidezza e qualità di stile linguistico e pregnanza di contenuti. Filo tematico del dialogo, il libro pubblicato qualche mese fa da Veneziani, intitolato “Dante , nostro padre, il pensatore visionario che fondò l’Italia”, edito da Vallecchi, e già alla terza ristampa. Un’antologia che contiene brani delle opere, in latino e in italiano, che rappresentano il pensiero di Dante Alighieri, con un saggio d’introduzione, in cui l’autore ripercorre in lungo e in largo, con acutezza di analisi le interpretazioni che ne hanno dato i maggiori autori della Letteratura e della Filosofia italiana. Machiavelli, Leopardi, Noventa, Croce, Gentile sono i riferimenti del testo, in cui Veneziani traccia di Dante una testimonianza attenta, fedele all’analisi dei testi e al contesto storico. Una testimonianza, per la quale, in linea con la prospettiva di Giovanni Gentile, lo scrittore identifica in Dante, non solo l’alfiere dell’ Italianità, quale dato di cultura, ancorato al patrimonio della civiltà romana e cristiana, ma anche e soprattutto il generoso precursore e il tenace anticipatore dei Grandi riformatori religiosi, quali sono certamente Tommaso Campanella e Giordano Bruno. Un trio che sfidò e fu perseguitato duramente dal potere inteso in tutte le sue connotazioni politiche e istituzionali e in modo spietato dal potere clericale. Ma sul testo di Marcello Veneziani ci sarà modo e opportunità di … un ritorno di riflessione.
Nell’odierna serata- 12 settembre- la kermesse vivrà nel Complesso delle Basiliche paleocristiane il rapporto tra Musica e Letteratura, con il concerto dedicato ad Enrico Caruso, la voce del cuore. In esibizione l’Orchestra da camera Mediterrane, diretta da Angelo Caldarelli, tenore Alessandro Dimasi.
A seguire, Ida Di Martino, giornalista e conduttrice di Radio Kiss Kiss Italia, intervista Roberto Napoletano, autore del libro Mario Draghi. Il ritorno del cavaliere bianco, edito da La Nave di Teseo. Direttore del Quotidiano del Sud, Napoletano ha forti legami con il territorio e Nola, con famiglia originaria del Vallo di Lauro.