Non solo proteste in piazza contro il bla bla bla, in Italia c’è un esercito di 55mila giovani impegnati quotidianamente in campagna per difendere l’ambiente, il territorio, la biodiversità la salute e contrastare i cambiamenti climatici. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in occasione dello sciopero globale per il clima dei Fridays for future con Greta Thunberg, per i lavori della Pre-Cop26. Una crescente presenza – sottolinea la Coldiretti – spinta dalla svolta green impressa nelle giovani generazione dalla pandemia, con un aumento dellì’8% degli agricoltori under 35 presenti in Italia nell’ultimi 5 anni secondo le elaborazioni Coldiretti sui dati del Centro studi Divulga.
Un impegno concreto per frenare il consumo di suolo dopo che l’ultima generazione ha fatto perdere all’Italia un terreno agricolo su quattro inseguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne. Un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono le coltivazioni nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10. Oggi il terreno fertile sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei territori con danni e vittime. Una situazione in cui a causa dei cambiamenti climatici – evidenzia la Coldiretti – sono sempre più frequenti gli eventi estremi, +36% nel 2021 rispetto all’anno precedente, con precipitazioni violente che provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio come quello italiano – sottolinea Coldiretti – reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con 7252 i comuni, ovvero il 91,3% del totale, a rischio idrogeologico secondo dati Ispra.
La presenza dei giovani in agricoltura spinge la rivoluzione digitale nelle campagne con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che raggiungono i 540 milioni di euro con un balzo del +20% proprio nell’anno della pandemia per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la sostenibilità delle produzioni, secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Smart AgriFood. La rivoluzione digitale in agricoltura vede lo sviluppo di applicazioni green sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti – sottolinea la Coldiretti – dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti.
Il risultato è che i giovani impegnati in orti, frutteti, vigne, risaie e stalle hanno fatto diventare l’agricoltura italiana non solo prima in Europa per valore aggiunto ma è anche la più green e sostenibile e può contare – riferisce la Coldiretti – il primato indiscusso per la qualità alimentare con 316 specialità Dop/Igp/Stg, compresi grandi formaggi, salumi e prosciutti, riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5266 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con circa 80mila operatori biologici e la piu’ ricca biodiversità.
“Occorre sostenere i sogni di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono” afferma Veronica Barbati la leader dei giovani della Coldiretti nel precisare il nemico è la burocrazia che frena l’avvio di nuove attività di impresa ed il futuro green della nostra economia.