di Fiore Marro
Caserta 8 febbraio 2016
Ricordiamoci sempre e comunque che l’evento di Gaeta era indirizzato al ricordo e alla Commemorazione dei martiri, eroici soldati delle Due Sicilie, periti nell’estremo tentativo di difendere, salvare una Patria e una Storia millenaria, barbaramente aggredita a tradimento da un ladro di nome Vittorio Emanuele, autorizzato da Albione; quindi anche se c’è da rallegrarsi per l’enfasi di questa giornata identitaria ben riuscita e per questo tempo in cui ci siamo lasciati avvolgere da’atmosfera del nostro orgoglio duosiciliano, tuttavia è necessariamente etico fare comunque un passo indietro e mestamente ricordare il motivo primario per cui ci siamo presentati a Gaeta. Onore ai militi delle Due Sicilie!
Però un minimo di soddisfazione non possiamo certo tenerla nascosta, perché quest’anno al di là del risultato della massiccia presenza degli innamorati delle Due Sicilie, cosa che ha costretto il sito che ci ospitava a dichiarare, a un dato momento, il tutto esaurito in fatto di stanze da affittare (il che mai è avvenuto fino a questa tornata), quello che ha entusiasmato di più è stata la grande voglia di identità e di appartenenza dei presenti alla tre giorni, venuti anche perché consci che finalmente si sarebbe dato spazio ai leader dell’identitarismo duosiciliano, ai gruppi, ai movimenti duosiciliani i quali durante la stagione mettono in risalto, attraverso miriade di manifestazioni la vera speranza nel credo duosiciliano.
In quest’ultimo appuntamento identitario si è scorto finalmente la lieta sensazione di essere snodati dai vari lacci e laccioli che avevano fatto negli ultimi tempi, della Commemorazione di Gaeta un momento asettico, incolore, inodore, insapore e per nulla sentito dai vari appassionati del Borbone e delle Due Sicilie; mai come in questa edizione è il caso di gridare : Finalmente!!!
Ora proprio per come è andato l’evento penso sia giunto il momento di camminare definitivamente da soli, con la forza delle nostre idee e con il sostegno della nostra gente, quella vera, che è stata al nostro fianco in questi giorni pieni di speranze e di voglia di esserci, gente che si sobbarca chilometri di strada e si salassa economicamente pur di esserci per affiancarci e dare sostegno al nostro lavoro, ai nostri progetti, alla voglia di riscatto che ci vede da anni in prima linea; anche a loro, a questi nostri rinnovati prodi, dobbiamo dare il giusto tributo e ringraziamento, perché sono la prosecuzione dei meravigliosi soldati borbonici di Monte Orlando e dintorni. Onore!
E’ stato importante, tra le tante cose avvenute in questi tre giorni identitari, il segnale di forte sostegno reciproco tra i tanti sodalizi presenti, la voglia di collaborare, il progetto di unità tra di noi, soprattutto, scusate l’immodestia, quello tra i Comitati Due Sicilie e il movimento Neoborbonico che è stato, attraverso il loro presidente Gennaro De Crescenzo, il promotore assoluto di questo importante evento, il più importante in assoluto per quel che concerne il sentimento del popolo duosiciliano.
Il mio ultimo, ma non ultimo, abbraccio è rivolto ai miei diretti collaboratori, al vicepresidente nazionale Luca Longo, che ha affrontato il delicato compito di parlare di economia, durante il momento di testimonianze duosiciliane di sabato 6 febbraio; un plauso alla splendida conferenza di Erminio de Biase consigliere nazionale dei CDS; un ringraziamento a Luigi Spina referente regionale dei Comitati Due Sicilie che ha testimoniato parlando della comunità armena così vicina alla storia delle Due Sicilie; un bravo a Michele Ladisa, nella doppia veste di segretario nazionale del Movimento Duosiciliano e di referente dei Comitati Due Sicilie per la Puglia, intervenuto al convegno affrontando la tematica importante dell’unione necessaria tra le anime del mondo duosiciliano. Al mio fianco l’inseparabile Segretario nazionale Comitati Due Sicilie Chiara Foti e il contributo dei tanti cooperatori come Franco De Angelis neo eletto consigliere nazionale, Carlangelo Scillamà Chiarandà referente regionale CDS Lazio, i tanti altri punti di riferimento del nostro sodalizio come Assunta Cafiero, Gabriella Rapposelli, Umberto Perlingieri, Giuseppe Serino, Anna Cinzia Mattei, Antonio Ambolino, Mario Canci, Aldo Clemente, Davide Russo in vece di Tiziana Quartulli, e i tanti, tantissimi soci, un infinito, rispettosissimo grazie a tutti loro.
Un pensiero a Gino Giammarino, Gennaro Conte, Marco Bramato e Angela Andolfo, Amedeo Colacino, partner con cui ho diviso il desco in questi giorni identitari.
Il mio intervento ha avuto come tema i nostri rapporti con sindaci delle Due Sicilie. In questi anni è capitato che una delle accuse che il cosmo identitario ci ha spesso rimproverato è stato quello di non fare “politica”, quindi ho ritenuto compiere una piccola escursione, su ciò che ho riscontrato nelle contrade del sud, attraverso i rapporti che in questi anni si sono avuti tra il mondo borboniano e gli amministratori locali. Naturalmente è stato uno spaccato minimo di ciò che c’è in giro nel meridione italico, ma anche quel poco che abbiamo avuto modo di costatare racconta una storia diversa dalle voci di taluni, i quali ci indicano come lontani dalla realtà; questa critica non ci preoccupa né ci addolora, perché noi siamo abituati alle storie diverse dal vero, le abbiamo sentite raccontare da sempre e a muso duro si siamo prefissi di rintuzzarle e di resistere: Raccontare e Resistere !!!!! Ci rivedremo nel 2017
Forza e onore.