“A volte bisogna essere impopolari per non essere antipopolari”: quest’affermazione ripetuta spesso da Marco Pannella ci ha sempre convinti per cui non possiamo che apprezzare il fatto che il sindaco Festa, richiamando il nostro simpatico invito, abbia tirato la testa fuori dalla sabbia sfidando l’impopolarità per qualche misura non gradita ad alcune categorie di cittadini.
Ci riserviamo di commentare le specifiche dell’ordinanza perché crediamo spetti ai “tecnici”, ma di sicuro possiamo affermare che, a nostro avviso, il suo contenuto è un ottimo punto di inizio per un regolamento comunale. Resta forte, però, la necessità di affrontare il problema con l’ “approccio Priolo”, ossia coinvolgendo tutte le autorità preposte, la maggior parte delle quali – forti del proprio ritrovarsi all’ombra del più mediatico sindaco di Avellino – si sono anche loro cullate sul dolce far niente come se la questione non le toccasse neanche minimamente.
Avellino ha bisogno di serietà e caparbietà nell’impegno amministrativo, accompagnate da una costante attenzione alle proposte di chi vuole collaborare per il bene comune, nella consapevolezza che l’immagine e il destino della nostra terra non sono legati solo all’effimero e all’immateriale, ma alla soluzione di problemi seri come quelli dello sviluppo sostenibile, dell’equità generazionale e della valorizzazione del nostro inestimabile e spesso bistrattato patrimonio culturale e ambientale.
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