Nei giorni scorsi, la stampa locale ha comunicato lo stanziamento di 28.500 euro per la “solidarietà alimentare” nel comune di Bagnoli Irpino. Questi fondi vanno a supportare l’acquisto di generi alimentari tra le famiglie in difficoltà economiche, a causa delle misure di contenimento del virus COVID-19. In altre parole, i buoni-spesa sono destinati alle famiglie con serie difficoltà ad acquistare il cibo e a far fronte a tutte le altre spese quotidiane (quali bollette, affitti, medicinali, etc..). Non dovrebbero aver diritto ai fondi gli individui che hanno registrato un calo delle entrate tale da non versare in simili difficoltà finanziarie. Se anche questi ultimi vengono ammessi ai buoni-spesa, chi ha davvero bisogno rischia di ricevere poco o nulla. Per contrastare questa dinamica, le soluzioni proposte dalle sigle sindacali e dai sindaci italiani sono state molteplici. Ad esempio, l’ANCI Campania suggerisce le seguenti linee guida per l’assegnazione dei fondi:
· Versare in stato di disoccupazione;
· Presentare i redditi del 2018;
· Rendicontare depositi e giacenze liquide da cui attingere (ISEE);
Simili criteri rischiano di essere molto stringenti e di escludere ingiustamente alcune famiglie. Questo ha spinto alcuni sindaci a richiedere una consulenza qualitativa dei servizi sociali. Ad esempio, una persona occupata può avere diritto ai buoni-spesa in presenza di pochi risparmi e di una diminuzione significativa dei guadagni mensili. Invece, una persona disoccupata con ingenti risparmi (o già sovvenzionata dal reddito di cittadinanza) non dovrebbe averne diritto.
Ad oggi, il comune di Bagnoli Irpino non ha stabilito alcun criterio di reddito/patrimonio per accedere a questi aiuti. Tutto ciò è stato egregiamente riportato dall’articolo del dott. Dario Di Mauro “Buoni spesa… per tutti”, apparso sul sito “Palazzo Tenta39” in data 14 giugno 2020.
Come se non bastasse, nella nostra comunità non si è parlato di altro per svariati mesi: molti si sono vantati di aver ottenuto i fondi senza presentare alcuna rendicontazione sui risparmi e sulle reali necessità economiche, mentre i soggetti più esposti agli effetti economici della pandemia hanno lamentato scarso supporto da parte delle pubbliche autorità.
Con questo nuovo stanziamento, ci auguriamo che l’amministrazione comunale voglia introdurre chiari e ferrei parametri reddituali per l’accesso ai buoni-spesa. A causa delle misure restrittive abbiamo diversi concittadini in serie difficoltà economiche. I “buoni spesa” sono stati stanziati in loro favore, ma in assenza di un attento scrutinio si rischia di sprecarli tra i furbetti di turno. Questo viene ad essere un grave danno nei riguardi delle classi meno abbienti, ed uno schiaffo morale alle decine di onesti cittadini che regolarmente osservano i loro doveri civici.
Nelle scorse settimane migliaia di persone sono scese nelle piazze italiane per chiedere giustizia ed equità sociale. Questa gente ha chiesto un aiuto allo Stato italiano, ed esso è intervenuto inviando i primi fondi per le famiglie in gravi difficoltà. A questo punto è tutto nelle nostre mani, ora lo Stato siamo noi! Ora tocca alle amministrazioni comunali sancire il principio di giustizia sociale nell’accesso ai fondi. Ora tocca ai cittadini bagnolesi mostrare un minimo di senso civico, non sottraendo gli aiuti alimentari alle famiglie in difficoltà. Lo stato siamo noi nelle decisioni quotidiane, la giustizia sociale parte dalle nostre piccole scelte etiche ed elettorali.
Pertanto, come associazione politica di sinistra, invitiamo caldamente l’amministrazione comunale ad inserire precisi e chiari parametri di reddito per l’assegnazione dei buoni spesa. Prima di essere una scelta politica, questa viene ad essere una scelta etica e morale nel mezzo di una grave pandemia mondiale! Pertanto, invitiamo le altre realtà politiche ed associative ad unirsi al nostro appello!
Bagnoli Irpino