Conclave blindato: come la tecnologia protegge l’elezione del nuovo Papa

Conclave blindato: come la tecnologia protegge l’elezione del nuovo Papa

Nel silenzio solenne della Cappella Sistina, la tradizione incontra la tecnologia. In vista del conclave che si terrà tra il 5 e il 10 maggio, il Vaticano ha predisposto un sofisticato sistema di sicurezza per garantire la massima riservatezza durante l’elezione del successore di Papa Francesco.

Oltre alle rigide regole canoniche imposte dalla Universi Dominici Gregis, il controllo tecnologico sarà altissimo. L’intera area sarà sottoposta a bonifiche ambientali, operazioni mirate a individuare ed eliminare eventuali microspie o strumenti di intercettazione nascosti. Ma la misura più innovativa resta l’uso dei jammer, dispositivi capaci di neutralizzare le comunicazioni elettroniche.

Questi apparecchi emettono onde radio che interferiscono con i segnali di cellulari e microfoni nascosti, impedendone l’uso. In questo modo, ogni tentativo di trasmissione o registrazione dall’interno del conclave viene vanificato sul nascere. L’utilizzo dei jammer è vietato in molti Paesi, ma in questo caso rappresenta una necessità per tutelare l’inviolabilità del processo elettivo.

I 133 cardinali elettori verranno inoltre privati di telefoni e dispositivi elettronici, alloggeranno nella sorvegliata Domus Sanctae Marthae e si sposteranno con mezzi dedicati, totalmente isolati dal mondo esterno. Durante le votazioni, le schede saranno bruciate e nessuna informazione potrà lasciare le mura vaticane.

Il conclave si conferma così non solo un evento di altissimo valore spirituale, ma anche un esempio di come la tecnologia, se usata con rigore, possa diventare alleata della tradizione.