Un’organizzazione che condizionava appalti tra Avellino, Benevento, Roma e Napoli è stata scoperta dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha emesso 9 misure cautelari, tre di arresto e 6 di obbligo di firma. Associazione mafiosa, turbativa d’asta, estorsione, accesso abusivo a sistemi bancari per l’esportazione illecita di capitali all’estero sono i reati contestati. In carcere e’ stato trasferito un 31enne imprenditore edile di San Martino Valle Caudina, considerato dai 6 Pm che hanno lavorato in pool a questa indagine, il capo dell’organizzazione. Altre due persone sono ai domiciliari e altre 6 hanno obbligo di firma. Tra le contestazioni anche un episodio di cracking bancario per trasferire per via informatica su un conto libanese una cospicua somma di denaro depositata in una banca londinese, all’insaputa del titolare del conto. L’operazione e’ stata condotta dalla Guardia di finanza di Benevento e dai carabinieri di Avellino. Rame, difeso dall’avvocato Dario Vannetiello, sara’ ascoltato in carcere nel pomeriggio.