Confesercenti, Marinelli: taglio commissioni Pos, notizia positiva per piccole imprese irpine

Confesercenti, Marinelli:  taglio commissioni Pos, notizia positiva per piccole imprese irpine

Il taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici, tramite Pos, inserito nella legge di bilancio, dopo l’accordo sottoscritto tra banche, società di servizi finanziari e piccole imprese, è una notizia positiva anche per il commercio irpino, perché consente alle attività di essere più competitive e stare al passo con gli strumenti che i tempi odierni impongono”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino.
Per le piccole imprese – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria -, con un fatturato inferiore ai 400 mila euro l’anno è infatti previsto quasi l’azzeramento delle commissioni sulle transazioni fino a 10 euro e riduzioni anche per quelle fino a 30 euro. L’impatto del provvedimento dovrebbe essere piuttosto significativo. Secondo i dati dell’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, nel 2022 una fetta importante dei pagamenti elettronici rientra in questa fascia: il 21% delle transazioni con carte o bancomat è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%. Nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro-transazioni è ancora più alta.
La strada appena imboccata, dopo anni di discussioni, quindi è quella giusta. E Confesercenti continuerà a lavorare in questa direzione. L’obiettivo è cancellare almeno parzialmente o allegerire significativamente l’aggravio di oneri aggiuntivi per gli esercizi, soprattutto in una fase in cui i costi di gestione sono sempre più alti ed i consumi in contrazione. Ma il percorso non è ancora concluso: attualmente la misura è a titolo temporaneo.Dovrà pertanto essere resa strutturale”.
Il nodo dei costi – conclude Marinelli – è fondamentale per garantire la diffusione della moneta elettronica, ancora di più in territori come le aree interne, dove vi è una ridotta capacità di spesa e dove fortunatamente ancora resistono i negozi di vicinato, nonostante le mille difficoltà esistenti, che però possono contare su introiti limitati. Secondo le stime del centro studi di Confesercenti, solo nel 2022, in tutto il Paese, l’uso di carte e bancomat è costato alle imprese, tra commissioni e  oneri accessori, circa 5 miliardi di euro. Una voce di cui è scontata la crescita, perchè i pagamenti elettronici dovrebbero raggiungere i 367 miliardi nel 2023 e i 529 miliardi già nel 2025, superando i pagamenti in contanti, che nello stesso periodo calerebbero da 769 a 387 miliardi di euro. Un’espansione costante cui però non è seguita, fino ad ora, alcuna riduzione del costo della moneta elettronica. E che è stata pagata caramente dalle imprese di minori dimensioni, che non riescono ad ottenere le stesse condizioni contrattuali di chi muove grandi volumi di transazioni elettroniche, ma che in Italia sono la stragrande maggioranza. Con il nuovo provvedimento invece si calcola ci sarà un risparmio  in commissioni fino a 500 milioni di euro”