L’ultimo osservatorio di SosTariffe.it ha analizzato in quali regioni dell’Italia si consuma e si paga di più per il gas naturale e dove si trova la maggior convenienza grazie al mercato libero. Risiedere nella regione “sbagliata” può significare spendere circa 700 euro in più all’anno rispetto altre zone, ma optando per il mercato libero si può risparmiare sempre di più e fino al 15% annuo.
L’Italia è nota per avere bollette gas tra le più salate d’Europa. Tuttavia, spese e consumi non sono uniformi a livello territoriale, dato che il prezzo al metro cubo di gas naturale varia in funzione della regione. Inoltre, in certe zone il consumo di gas è molto superiore rispetto ad altre, fondamentalmente a causa delle maggiori necessità di riscaldamento dovute a periodi invernali più lunghi e rigidi.
SosTariffe.it, nel suo ultimo osservatorio sul gas naturale, ha stimato il consumo di gas nelle differenti regioni durante il 2016, considerando la spesa annua in ogni territorio per capire dove si pagano le bollette più salate e dove le tariffe del mercato libero offrono la convenienza maggiore.
Com’è stata condotta l’indagine
SosTariffe.it, a partire dei dati pervenuti dagli utenti che hanno utilizzato lo strumento di comparazione delle tariffe gas (https://www.sostariffe.it/gas/), è riuscito a estimare i consumi di gas per ogni regione italiana.
Successivamente, tenendo conto dei prezzi di riferimento del gas naturale stabiliti dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI), è stata calcolata la spesa per il gas del 2016 in ogni regione.
L’osservatorio ha voluto analizzare, inoltre, quanto si potrebbe risparmiare in ogni territorio passando al mercato libero del gas, tenendo conto dell’eventuale convenienza delle tariffe per il gas oggi attivabili in Italia rispetto a quelle della maggior tutela (AEEGSI).
Va menzionato che non è rientrata nell’analisi la Sardegna, a causa della mancanza di una rete strutturata di distribuzione di gas metano nell’isola, che potrebbe arrivare nel 2018 stando all’ultimo patto siglato tra la Regione e il Governo nazionale.
I risultati di queste analisi sono riportati nella tabella in allegato.
Come si evince dalle grafiche in allegato, in Italia nel 2016 sono stati consumati mediamente 1.222 m3 di gas naturale, con una spesa media annua che si aggira intorno ai 971 euro, tanto per la maggior tutela quanto per il mercato libero.
I dati sono simili a quelli riscontrati in un analogo osservatorio pubblicato da SosTariffe.it nel 2013, dove si parla di una spesa annua per il gas intorno ai 999 euro, per un consumo medio pari a 1.246 m3/anno.
Tuttavia, risiedere in una regione con un prezzo del gas elevato, soprattutto se si tratta di una zona con consumi sopra la media nazionale, potrebbe significare uno sborso di quasi 700 euro in più.
Nell’Appennino Centrale la spesa per il gas più salata
In particolare, le regioni che hanno speso di più per il gas naturale nel 2016 sono il Molise (1.474 €/anno), le Marche (1.152 €/anno) e l’Abruzzo (1.105 €/anno). Sopra la media nazionale anche il Friuli Venezia Giulia, la Toscana e l’Emilia Romagna (1.091, 1.011 e 976 €/anno, rispettivamente).
Queste regioni non solo registrano consumi annui elevati, come analizzeremo più avanti, ma devono sostenere anche un prezzo per il metro cubo di gas naturale più salato rispetto ad altri territori.
D’altro canto, la regione che avrebbe pagato le bollette del gas più leggere è la Basilicata, con una spesa di 800 €/anno, ovvero 674 €/anno in meno rispetto al suo vicino Molise. Altri territori con bollette del gas relativamente poco pesanti sono la Campania (844 €/anno), la Liguria (858 €/anno) e la Sicilia con 863 €/anno.
Consumi più alti nelle montagne del Centro-Nord, più bassi al Sud
Per quanto riguarda le regioni che hanno consumato più gas naturale nel 2016, il primo posto va ancora al Molise (1.865 m3/annui), seguito dal Friuli Venezia Giulia, le Marche e l’Abruzzo, il che potrebbe dimostrare che quello del 2016 è stato un inverno difficile per le regioni montane dell’Appennino Centrale e delle Alpi Orientali. Anche l’Emilia Romagna, la Toscana e il Trentino Alto Adige presentano consumi sopra la media nazionale.
Invece i consumi più bassi di gas naturale durante il 2016 sono stati registrati al Sud, come è logico aspettarsi tenendo conto degli inverni più miti e corti che lo caratterizzano. In Basilicata (1.003 m3/annui) e Sicilia (1.005 m3/annui) gli utenti di SosTariffe.it hanno indicato consumi più bassi, seguiti da Liguria e Campania (1.053 e 1.068 m3/annui rispettivamente).
Passare al mercato libero conviene in tutta Italia
Stando ai dati riportati da SosTariffe.it, passare al mercato libero, optando per le tariffe gas più vantaggiose, garantisce un risparmio in tutta Italia, con una spesa annua del 13,77% più bassa, in media, rispetto a quella dell’AEEGSI.
La convenienza delle offerte dei distributori del mercato libero è evidente sia dove la spesa di gas è più elevata, sia nei luoghi in cui i prezzi sono più bassi. In effetti, lo studio di SosTariffe.it ha riscontrato la più elevata convenienza nel passare al libero mercato in Basilicata, con un risparmio del 15,3% annuo. Pur pagando bollette tra le più basse d’Italia, gli utenti lucani possono fare ancora di più per sostenere spese domestiche più leggere.
Il risparmio maggiore però lo si registra in Molise, la regione più costosa d’Italia per quanto riguarda il gas, con una spesa di ben 167 € in meno all’anno per chi sceglie l’offerta gas più conveniente del mercato libero.
Una situazione analoga si è verificata per il 2016 nelle Marche, l’Abruzzo, il Friuli Venezia Giulia, la Toscana e l’Emilia Romagna, tutte regioni dove la spesa per il gas è salata, ma anche dove il mercato libero offre un risparmio annuo sopra la media nazionale, consentendo di spendere dai 147 ai 135 euro in meno rispetto alle famiglie in maggior tutela.
Il mercato libero è sempre più vantaggioso
La buona notizia è che, in questi ultimi anni, la convenienza nel passare al mercato libero è cresciuta: nel 2013, in effetti, stando ai dati pubblicati da SosTariffe.it in un precedente osservatorio, optare per l’offerta più vantaggiosa del mercato libero consentiva in media di risparmiare il 7,9% della spesa annua, che all’epoca significavano 95 euro all’anno, contro il 13,11% e i 167 €/anno risparmiabili nel 2016.
Queste informazioni potrebbero essere preziose per chi sta valutando la possibilità di passare al mercato libero entro il 2018, anno in cui dovrebbe verificarsi la completa liberalizzazione del gas con l’eliminazione del mercato tutelato. Dai risultati di quest’indagine, in effetti, si potrebbe affermare che più ci si avvicina all’abolizione della tariffa AEEGSI, maggiore è il risparmio che si ottiene con i prezzi del mercato libero.
Nel 2013, a differenza di ciò che si è verificato l’anno scorso, le regioni italiane dove si poteva risparmiare di più grazie al mercato libero erano la Lombardia e il Veneto, seguite dal Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna; ciò dimostra quanto sia dinamico il mercato del gas in Italia e come si riveli vantaggioso confrontare ogni anno le offerte per capire quando conviene cambiare fornitore per risparmiare.