Nella serata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Baiano hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure coercitive degli arresti domiciliari e dell’obbligo di presentazione alla P.G. emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Avellino nei confronti di tre giovani di Contrada, indagati per concorso in tentato omicidio pluriaggravato mediante l’uso di arma da fuoco, per aver compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a provocare la morte di un ventenne di Serino.
I fatti risalgono alla sera dello scorso 9 gennaio allorquando la vittima fu attinta al torace da un colpo di pistola.
Le indagini portarono dopo qualche ora all’identificazione del presunto responsabile, il più giovane dei tre, appena 19enne.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, alla base della lite ci sarebbe la non gradita relazione sentimentale tra la vittima e la giovane sorella dell’autore del ferimento.
Prontamente soccorso, il ventenne fu sottoposto ad un intervento chirurgico presso l’ospedale Moscati di Avellino.
L’attività investigativa svolta nell’immediatezza consentì di raccogliere sufficienti elementi che determinavano l’identificazione di quel giovane di Contrada il quale venne raggiunto, pochi giorni dopo i fatti, da un primo provvedimento di misura coercitiva degli arresti domiciliari.
Il successivo sviluppo investigativo, emerso dalle attività dei Carabinieri della Compagnia di Baiano e della Stazione di Forino, coordinate dalla locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo, ha permesso di individuare concordanti elementi di reità per tentato omicidio pluriaggravato, sia nei confronti dell’originario indagato che di ulteriori due correi, ventenni di Contrada, responsabili di aver preso parte attiva al raid punitivo che era stato il preludio al successivo tentativo omicidiario.
I due nuovi indagati sono stati raggiunti l’uno da misura coercitiva degli arresti domiciliari, l’altro dalla misura coercitiva dell’obbligo di presentazione alla P.G. mutuata da una meno grave condotta posta in essere.
Gli elementi raccolti, posti a fondamento della richiesta avanzata dalla Procura, hanno permesso di emettere il provvedimento in argomento i cui elementi fondanti, così come evidenziati dal G.I.P. vanno individuati:
– nelle circostanze di luogo e di tempo in cui si è svolta la violenta azione criminale;
– nella partecipazione alla stessa di più soggetti, circostanza univocamente confermata da più fonti testimoniali;
– nell’idoneità dell’arma e delle munizioni a produrre devastanti effetti lesivi;
– nel punto in cui la vittima è stata attinta dal proiettile;
– nei futili motivi alla base dell’azione criminale.