“Cari concittadini, vi spiego in sintesi la storia del mio mandato elettorale, terminato in anticipo il 7 gennaio 2019, per mano di nove consiglieri, che hanno determinato la mia decadenza da sindaco. Quando nel 2014 sono stata eletta a sindaco, dopo cinque anni di opposizione, da subito mi sono attivata per strappare il paese da un dissesto reale, anche se mai dichiarato. I numerosi creditori non garantivano più le forniture necessarie e i servizi essenziali correvano serio rischio di sospensione; c’erano ricorsi per decreti ingiuntivi di vario tipo e sentenze passate in giudicato, che giacevano da tempo senza alcuna ottemperanza. Interessi e spese legali avevano fatto lievitare la somma complessiva a circa due milioni e mezzo di euro.
In considerazione della grave crisi economica esistente, ho rinunciato immediatamente, come da promessa elettorale, alla mia indennità da sindaco e mi sono adoperata, prontamente, a pianificare in 30/40 anni, l’ingente quantità di debiti pluriennali. Ma la cosa più importante è stata la riduzione a metà del debito originario, mediante transazioni efficaci che ho fatto direttamente in prima persona con i creditori. Certamente il risanamento ottenuto lascia ancora qualche problema irrisolto, specie di natura legale, ma ci ha permesso, nella gran parte dei casi, di non restare vincolati a debiti che, nel giro di pochi anni, avrebbero subito un progressivo aumento per interessi e spese legali, creando un circolo vizioso e togliendo ogni possibilità di sviluppo per il futuro, mantenendo comunque le aliquote e tasse comunali invariate al minimo di legge.
E dal momento che fin dall’inizio ho considerato Contrada come la mia seconda famiglia, mi sono chiesta come venire incontro ai bisogni economici del paese. Essendoci, tra le proprietà demaniali, un terreno a noccioleto, che si estende per circa 7 ettari nel territorio tra Monteforte e Forino ed un altro piccolo appezzamento di terreno agricolo a Forino, abbiamo provveduto a darli in fitto, con un discreto introito per le casse comunali, rispettivamente di 4mila euro e 400euro all’anno.
Un’ altra entrata per il comune è il fitto di un appartamento di una palazzina comunale ad una cooperativa, che si occupa di immigrati, per 2500 euro mensili.
Certo queste piccole entrate non sono state sufficienti, da sole, a far fronte alle numerose situazioni di emergenza che si sono verificate in questi ultimi anni: emergenza neve, emergenza pali luce a rischio caduta, rami o alberi pericolosi da tagliare immediatamente, pronti interventi per fognature fatiscenti, messa in sicurezza per rischio crolli del palazzo De Mansis e così via. Questa Amministrazione non è stata un’Amministrazione di attività ordinaria, con programmi stabiliti nel tempo, ma un’Amministrazione di “Somme Urgenze”, con necessità d’impiego straordinario ed imprevisto di risorse umane e finanziarie. Ho portato a termine, tra l’altro, la strada al cimitero, che essendo stata lasciata senza asfalto e con un palo di proprietà TIM sul percorso, rappresentava un’opera incompleta e un rischio per la viabilità.
Purtroppo il nostro Comune non possiede entrate diverse in quanto carente di importanti attività industriali e non possiede nemmeno i requisiti per una adeguata vocazione turistica.
Dopo aver risanato per gran parte il passato e senza mai trascurare eventuali misure urgenti, mi sono preoccupata di seminare per il futuro, partecipando a diversi progetti europei/regionali, sicuramente utili per la collettività. Sono stati elaborati ed inviati 15-20 progetti, alcuni dei quali già finanziati. Ricordo, tra gli altri, il progetto di Piazza Del Carmine, per circa 700mila euro, che ho seguito con particolare attenzione fino alla fase istruttoria, auspicando che vada a buon fine e il progetto per la ricostruzione della scuola media di rione Ospedale per uno sviluppo e utilizzo strategico.
Questa è stata l’attività durante il mio mandato elettorale, anche se a grosse linee, attività cessata bruscamente il 7 gennaio c.m, per volontà di 5 consiglieri della maggioranza, che, per essere sicuri della riuscita della loro azione, si sono uniti con la minoranza, firmando tutti insieme le loro dimissioni, generando automaticamente la mia decadenza da Sindaco. Il motivo pretestuoso è stato il PUC ma la storia del dissenso viene da lontano. La lista Cambia-Menti si era proposta di cambiare uno status quo che aveva lasciato il paese sull’orlo del fallimento e di avere come obiettivo unico l’interesse comune della collettività intera.
Già subito dopo il mio insediamento nel 2014 iniziavano dissidi nella scelta degli assessori e per richieste che non rispecchiavano l’interesse comune della collettività. Nel tempo le polemiche sono andate progressivamente crescendo mentre gli incontri fissati un giorno a settimana con i consiglieri, andavano in gran parte deserti, o per motivi di lavoro fuori sede, o per problemi familiari o per motivi di lavoro o semplicemente per scarso interesse.
Troppo spesso mi sono ritrovata sola, ma non per questo sono stata autoritaria oppure ho preso decisioni unilaterali, in quanto tutti gli indirizzi e/o direttive politico-amministrative sono sempre state condivise dagli assessori presenti. Il PUC è stato oggetto di discussione per oltre un anno, io stessa avrei voluto un piano diverso, che fosse espressione di questa nuova Amministrazione, ma nessun consigliere o assessore ha presentato mai una proposta alternativa o una possibile nuova soluzione rispetto al piano in corso. Inoltre, tutti erano a conoscenza che secondo la legge regionale del 22 giugno 2017 n. 19, viene disposto tra l’altro “che i Comuni adottano il Piano Urbanistico Comunale (PUC) entro il termine perentorio del 31 dicembre 2018 e lo approvano entro il termine perentorio del 31 dicembre 2019.” La mancata adozione comporta sanzioni per i comuni inadempienti e successiva nomina del commissario ad acta, con costo a carico totale dei cittadini.
Pertanto abbiamo stabilito, di comune accordo, nella riunione del 23 novembre scorso, l’adozione del PUC in giunta per il 29 Dicembre 2019, qualora non fosse stata comunicata, nel frattempo, alcuna proroga dalla regione. Il resto è noto: il giorno 28 dicembre i due assessori Capriolo e il Vicesindaco Oliviero si sono dimessi, da assessori e non da consiglieri per rispettare, a loro dire, il mandato di consiglieri ricevuto dagli elettori. Dopo pochi giorni, in contraddizione con quanto da loro stessi affermato, si sono dimessi anche da consiglieri, probabilmente in accordo anche con i 4 consiglieri di minoranza.
I consiglieri che si sono dimessi hanno scritto, di proprio pugno, la più brutta pagina di storia per Contrada, mai accaduta prima.
Con la loro azione hanno consentito che venisse nominato, per la prima volta, un commissario prefettizio a Contrada, a soli 4 mesi dalle elezioni. Quale vantaggio ha apportato un simile gesto? Viene chiamato un commissario quando si scioglie un Consiglio Comunale per mafia, camorra, corruzione, concussione …..; in generale il sindaco viene sfiduciato in consiglio comunale, per appello nominale, spiegandone le motivazioni. In questo caso sono venuti nove consiglieri sulla sede comunale, con passo felpato, in assoluto silenzio, per colpire a tradimento il sindaco. Firmando per la mia decadenza, hanno innescato una reazione a catena: danno d’immagine del nostro paese; danno alle casse dell’Ente Comunale.
Ho rinunciato, solo io, alla mia indennità di funzione, per donare un piccolo risparmio al comune di Contrada. E’ stata una goccia nel mare ma questa goccia pure è stata utile per comprare banchetti e tavolinetti a scuola qualche anno fa e, per quest’anno, è servita ad attivare, gratuitamente, il servizio dello scuolabus per venire incontro alle esigenze delle famiglie. Ora questa goccia nel mare i miei ex consiglieri l’hanno buttata a mare.
Ai cittadini resta l’onere dello stipendio mensile al commissario; rallentamento dell’attività amministrativa e rischio di perdere progetti europei/regionali. Il commissario prefettizio dottoressa Ines Giannini è una persona attenta, competente ed attiva ma le molteplici responsabilità che ha per diversi paesi non possono consentirle di essere quotidianamente presente a Contrada.
Da parte mia, posso affermare in completa sincerità che mi sono messa in gioco politicamente per il mio paese, senza alcun interesse personale e per essere al servizio di tutti i cittadini, non per soddisfare le pretese o le ambizioni di qualcuno o gli interessi di pochi. Pertanto resto a disposizione della cittadinanza e sono pronta ancora una volta al confronto politico solamente se i cittadini sono disposti ad affiancarmi e ad accompagnarmi in prima linea, per continuare insieme il percorso politico del cambiamento bruscamente interrotto, che può realizzarsi esclusivamente con la collaborazione attiva ed il sostegno partecipato.
Ringrazio tutti i cittadini di Contrada che hanno creduto nella mia persona in qualità di rappresentante di primo cittadino e soprattutto per la pazienza e l’alto senso civico che avete sempre dimostrato per il periodo storico avverso che la nostra comunità ha subito.” Da. Bi