Che l’ Arcangelo San Michele abbia un rapporto stretto, decisamente stretto con la comunità di Contrada, questo è ovvio ed assodato, e lo è da quel lontano 663 d.C. allorquando la comunità locale lo ha proclamato suo Protettore. Ma fino a giungere al fatto che San Michele” ritorni” e ritornerà sempre a Contrada questo davvero nessuno lo avrebbe mai immaginato. Una storia quella dell’Arcangelo Celeste che si lega anche a storie di cronaca poco liete della comunità Contradese . Ciò come in quel lontano 31 marzo 1993, allorquando mani sacrileghe portarono via dalla chiesa del Carmine l’artistica e millenaria statua del patrono in una notte di infamia e codardia. Ma San Michele non abbandona Contrada, e così che nell’ agosto del 1996 viene ritrovato dagli uomini del Commissariato di Polizia di Riva del Garda vuoi per fortuna, vuoi per volontà divina, presso l’abitazione di un antiquario della zona e ritorna a casa nella sua Contrada a gennaio del 1997.La storia non si esaurisce qua. San Michele ritorna sempre nella sua Contrada, così come accaduto alle 16 artistiche maioliche raffigurante il Patrono di Contrada, trafugate nella vituperevole notte del 18 ottobre 2013 dall’edicola votiva posizionata nella intersezione tra Via Fratte e Via Puzzone. Il clamore e l’indignazione che desta il fatto fu tanta, sia per il forte legame devozionale e personale dei Contradesi, ma anche per il loro immenso valore artistico. Ma come detto San Michele non abbandona Contrada, tanto che nel mese di maggio 2020, in piena pandemia, i Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio di Napoli ritrovano le preziose maioliche a Sorrento e ne danno notizia al Sindaco De Santis il giorno 9 maggio, per poi riportarle a Contrada il giorno 15 gennaio 2021. San Michele torna sempre a Contrada, taluni altri “malintenzionati” sono bene avvisati. Daniele Biondi