Dare il giusto valore e significato alla Festa della Liberazione, fare opera di formazione delle giovani coscienze, sottolineare i sacrifici compiuti per riconquistare la libertà del popolo italiano, ma interrogarsi anche su quelli che possono essere i pericoli che corre la democrazia.
Con queste motivazioni, partendo da fatti storici, come gli episodi di squadrismo in Irpinia, fino all’attualità, si è sviluppato a Grottaminarda il convegno: “Agire l’antifascismo a partire dal 25 aprile per rendere la Liberazione un nuovo inizio” con la presentazione del libro di Annibale Cogliano: “Lo Squadrismo Irpino e il caso Battista-Buttazzi”, la storia di Lazzaro Battista, giovane condannato ingiustamente per omicidio in realtà colpevole solo di essere antifascista e vittima dell’azione di squadristi che misero a ferro e fuoco la città di Avellino il 21 maggio del 1923, disordini che provocarono 5 vittime.
L’iniziativa nella Sala Consiliare intitolata a “Sandro Pertini”, promossa dall’Amministrazione Comunale di Grottaminarda, in collaborazione con l’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani, e con il Forum dei Giovani, a sottolineare il 79° Anniversario della Liberazione.
In apertura il Sindaco, Marcantonio Spera, ha voluto dare la sua interpretazione al termine fascismo, nel senso di privazione della libertà e di violenza anche di tipo sociale: «L’Amministrazione che rappresento è nata in antitesi alle discriminazioni perpetrate dal fascismo e si basa sui valori fondamentali della Costituzione. Oggi è un giorno di festa per la comunità di Grottaminarda, ma anche un modo per dire che stiamo dalla parte giusta della storia, quella della democrazia e della libertà. Le nostre comunità stanno vivendo un momento storico fondamentale che ci potrà consentire di vivere un radioso futuro grazie le opportunità che si prospettano oppure di continuare una lenta regressione come comunità delle aree interne. Qualcuno ci sta privando della nostra libertà, del nostro sviluppo e del nostro futuro».A seguire la riflessione della Presidente del Consiglio Comunale, Virginia Pascucci, sul valore della memoria e del tempo: «Il 25 Aprile è una giornata che ci sta molto a cuore e che per il secondo anno questa Amministrazione sottolinea cercando di dare la giusta valenza. Nel ’52 la legge Scelba ha dato attuazione alla norma transitoria nella quale la nostra Costituzione decreta reato la ricostituzione del partito fascista; ma allora perchè stiamo ancora parlano di fascismo o meglio perchè il fascismo si occupa di noi? Forse non è bastato. Probabilmente perchè esiste ancora un pensiero strisciante che attraversa trasversalmente non soltanto l’aspetto partitico».
La parola è poi passata all’Assessora alla Cultura e agli Eventi, Marilisa Grillo che ha voluto leggere il monologo di Antonio Scurati, la cui mancata partecipazione ad una trasmissione di Rai 3 ha provocato non poche polemiche: «Non possiamo accettare un attacco frontale alla libertà di espressione e di stampa – ha detto l’Assessora Grillo – un Governo che tenta di oscurarla non ci rappresenta. Una politica diversa, oggi, deve riaccendere la speranza. Noi oggi dobbiamo ricordare il 25 aprile con ardore perchè la resistenza non é solo un evento storico, ma è anche un moto dell’anima di un paese che ha saputo rialzarsi dal basso più profondo. Dobbiamo tutti narrare la bellezza della primavera di 79 anni fa».
Il compito di spiegare cosa rappresenti per i giovani il 25 aprile, cosa ne pensano delle pagine oscure dello squadrismo, della guerra e del fascismo, è toccato a Rebecca Capobianco, Presidente del Forum dei Giovani, che ha sottolineato l’importanza di perseguire attivamente la pace : «Questa giornata rappresenta non solo un momento di celebrazione della liberazione dal regime fascista, ma anche un’occasione per noi giovani di riflettere sul significato della libertà e sulle responsabilità che comporta. Nella nostra era digitale, dove i confini tra libertà personale e sorveglianza possono risultare sfumati, è cruciale guardare al passato per comprendere appieno il valore della libertà individuale e collettiva. La Resistenza ci insegna che la libertà non è mai un dato acquisito, ma piuttosto un costante impegno e una lotta contro ogni forma di oppressione e discriminazione».
Nel merito del volume del Professor Cogliano, “Lo Squadrismo Irpino e il caso Battista-Buttazzi” è entrato Mimmo Limongiello, Presidente provinciale AUSER e Vicepresidente ANPI, associazione che ne ha patrocinato la pubblicazione. Limongiello ha evidenziato il rigore nella ricerca da parte di Cogliano nello scrivere questo saggio che, insieme ad altri suoi scritti, va a colmare il grosso vuoto che c’era sul tema dello squadrismo nella storiografia italiana. Un lavoro che mostra come l’Irpinia non fosse esente dal rivoltante fenomeno dello squadrismo seppur diverso da quello sorto al Nord. Ma Limongiello si è soffermato molto anche sull’attualità, elencando una serie di fatti che mostrano come la democrazia sia a rischio a cominciare dall’uso “facile” delle manganellate: «Il fascismo non è morto nel ’45 – ha detto Limongiello – questa è una mistificazione che noi definiamo appartenente a quel tipo di violenza epistemica, un tentativo studiato a tavolino, sistematico, di cambiare i fatti storici che ci porta ad una lunga sequela di avvenimenti che nessuno può negare. Il fascismo ce lo abbiamo ancora sotto tante forme».
A concludere e fare sintesi degli interventi, il professore Annibale Cogliano il quale, stimolato dalle cose dette è entrato meno nel merito del suo libro per parlare di più dell’attualità, di quella che ha definito “svolta autoritaria attuale”, del premierato, delle politiche retrive in generale, del problema dell’astensionismo, partendo però dall’assioma fondamentale della necessità di conoscere la storia per affrontare il futuro: «Non possiamo fare i conti con il presente se non facciamo i conti con il passato, con la nostra memoria, capire fino in fondo quali sono le strade che abbiamo percorso che hanno reso egemone il capitalismo. Una parola che è scomparsa che prima era diffusa nel campo progressista e che invece adesso sembra si abbia paura di pronunciare. Solo Papa Francesco ne parla ed affronta temi quali l’ambiente, la tecnologia, il profitto, la guerra».
Nella stessa mattinata l’Amministrazione non ha fatto mancare la sua presenza con una propria delegazione alle celebrazioni del 25 Aprile tenutesi ad Avellino. Il Vicesindaco, Michelangelo Bruno e l’Assessore al Traffico, Edoardo De Luca, hanno portato il saluto del Sindaco alle autorità presenti.