“Mai come in questa situazione di crisi il sistema cooperativo può salvare il settore vitivinicolo”, ne è convinto Ritano Baragli, vicepresidente Fedagri Confcooperative Toscana e presidente Valvirginio, Cantina Sociale Colli Fiorentini.
“E’ necessario che il mondo del vino si allei per trovare insieme la forza di resistere alla crisi che si è aperta in seguito all’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus – spiega Baragli – perché siamo produttori piccoli che non potrebbero resistere al mercato soprattutto dopo che l’emergenza avrà modificato la domanda di vino in Italia e nel mondo”. “Per questo occorre ricorrere alle cooperative o ai consorzi di produttori che riescano a mettere insieme i tanti protagonisti del mondo del vino toscano e a ridurre i costi d’impresa per fare economie di scala soprattutto per quanto riguarda gli investimenti strutturali che saremmo chiamati a fare e soprattutto per quanto riguarda le politiche di investimento sul marketing sul territorio italiano e all’estero che saranno necessarie domani quando, speriamo il prima possibile, l’economia ripartirà”.
La filosofia del “piccolo è bello”, che ha caratterizzato il sistema produttivo agricolo toscano, basato su attività familiari, o poco più che familiari, legate spesso al turismo, rischia di mostrare tutta la sua fragilità in questa situazione secondo Fedagri. “Da soli non avremmo la capacità di resistere a concorrenti che sono molto più agguerriti e molto più forti di noi perché possono contare su ben altre grandezze produttive e distributive – continua Baragli – Abbiamo quindi la necessità, direi vitale, di lavorare insieme e di esprimere la forza di ognuno di noi attraverso un’unità di intenti e di azione”.
Massimo Antonino Cascone