Con riferimento alla nota dell’Ordine dei Medici di Avellino pubblicata dagli organi di stampa in data 21.04.2020, l’ASL di Avellino precisa quanto segue:
- Rispetto ad un divieto generale stabilito già dall’ASL di Avellino – con nota prot. n. 1357/D.G. dell’1.03.2019 (quindi adottata lo scorso anno) che richiama in premessa le disposizioni del D.P.R. n. 62 del 16.04.2013 – relativo a un certo uso di facebook o analogo social network durante l’orario di lavoro e al divieto per i dipendenti di inserire nelle bacheche dei social network, commenti, foto che mettano in piazza fatti aziendali, pubblicare opinioni personali riguardanti l’Azienda, la Direzione Generale,con la nota prot. 2988/DGdel 3 aprile 2020, limitatamente al periodo di crisi, ha inteso prevedere una derogaa questo divieto generale e, dunque, consentire la pubblicazione anche durante l’orario di lavoro “tenuto conto del particolare momento emergenziale e dell’opportunità di rendere noto alla pubblica opinione la reale situazione all’interno delle strutture ospedaliere, nonché di fornire la massima trasparenza sugli effettivi servizi resi e sugli obiettivi risultati terapeutici ottenuti” . Ovviamente, la predetta deroga – rispetto a comportamenti che altrimenti sarebbero stati vietati dalla precedente disposizione e oggetto di provvedimento disciplinare – necessita di una regolamentazione che è stata affidata ai Direttori di Dipartimento, al Direttore Sanitario dei plessi ospedalieri, ai Direttori delle U.O.C., i qualiautorizzano pubblicazioni sui socialdurante l’orario di lavoro– altrimenti vietate – con la sola limitazione che siano “corrispondenti alla reale situazione”.
Altro che limitazione, è un provvedimento volto a garantire ancor di più la trasparenza rispetto ai servizi resi e ai risultati ottenuti e a favorire la più ampia partecipazione della popolazione, anche con particolare riferimento alle vicende umane del personale del Frangipane, relative soprattutto ai primi giorni dell’emergenza, quando gli operatori del nosocomio di Ariano sono stati messi a dura prova dal cospicuo numero di ricoveri per il Covid.
- Sussiste l’impossibilità, e certamente l’inopportunità, su tutto il territorio regionale, di convocare “Conferenze stampa”, così come avvenuto fino all’inizio dell’Emergenza Covid 19; ciò al fine di evitare assembramenti e mettere a rischio la salute degli operatori dell’informazione.A dispetto di quanto contenuto nella nota, l’Azienda ha fornito, fin dai primi giorni, tutte le informazioni “ufficiali”di interesse pubblico relative all’andamento dell’emergenza:
– bollettini giornalieri con totale tamponi positivi e comune di provenienza,
– totale test rapidi e relativo esito, divisi per categoria dei soggetti destinatari,
– informazioni utili circa i servizi attivati sul territorio (Unità mobili, Centro di Ascolto Empatico, ecc.),
– descrizione della situazione dei Presidi Ospedalieri, con particolare riferimento al P.O. di Ariano Irpino (totale pazienti ricoverati, divisi per reparto Covid e Terapia Intensiva, totale positivi, negativi e in attesa di tampone),
Inoltre sono state effettuate, su richiesta delle singole testate, interviste al Direttore Generale, Sanitario e di Presidio, ai dirigenti di Dipartimenti e Unità Operative e, più in generale, agli operatori sanitari, oltre a video informativi diffusi tramite i mezzi di informazione e tramite i social, come quello tenuto da ultimo dal Direttore Generale nella giornata di ieri del 20.04.200.
Per quanto attiene alle proposte formulate dal Presidente dell’Ordine dei Medici, volendone cogliere lo spirito collaborativo – e sorvolando sulla tardività – pare opportuno, ai soli fini di dare efficacia ad un’azione sinergica tra Azienda e Ordine, sempre auspicata da questa Direzione strategica,muovere dai dati di fatto:
- L’attività di screening eseguita dall’ASL di Avellino è stata corposa, organizzata dando precedenza alle “zone rosse”, in conformità alle disposizioni regionali, e puntualmente programmata, come descritto in diversi comunicati, da ultimo nei comunicati/report del 15.04 e del 20.04(che si invita a leggere).
- Tutti gli operatori dell’ASL svolgono la loro attività nella massima sicurezza, con adeguati DPI (sul punto si invita a leggere le dichiarazioni da ultimo tenute in data 13.04 dai responsabili del P.S. e della Farmacia del Frangipane); per quanto attiene i medici delle Unità Mobili eseguono in assoluta protezione la loro attività di visita a domicilio dei Covid e dei sospetti Covid.
- Per quanto attiene la “fattiva collaborazione”, la stessa è stata sempre richiesta dall’ASL e dimostrata nei fatti, allorquando, con la realizzazione del progetto “Combattiamo il virus sul territorio”, l’Azienda ha attivato, a partire dal 7.04.2020, n. 4 Unità mobili con 17 giovani medici, per l’assistenza a domicilio dei Covid e dei sospetti Covid,impostando l’organizzazione del servizio sulla collaborazione dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di Libera scelta (PLS),unici soggetti deputati all’attivazione del servizio. E’ necessario evidenziare che con nota 3001/GGdel 6.04.2020, tutti i MMG e i PLS sono stati formalmente avvisati dell’attivazione del servizio (oltre all’ampia pubblicità data dall’informazione). Stante le “poche” richieste dei MMG nei primi 8 giorni di servizio, l’ASL, a decorrere dal 15.04.2020, ha autonomamente programmato test rapidi con relativa visita a domicilio,dei Covid e dei sospetti Covid, in aggiunta alle richieste inoltrate dai medici. Il dettaglio dei numeri è inequivocabile:
- Servizio Unità mobili (dal 7.04 al 14.04) con attivazione esclusiva dei MMG e PLS:n. 35 persone visitate, in 8 giorni;
- Servizio Unità mobili (dal 15.04 al 21.04) con programma autonomo organizzato dall’ASL:n. 296sottoposte a test rapido e visitate quando necessario, in 7 giorni (di cui 36su richiesta dei MMG).
Il referto delle analisi effettuate dai giovani medici delle Unità Mobili ai singoli soggetti è stato e viene trasmesso ai relativi MMG, affinché gli stessi procedano alla prescrizione del piano terapeutico, garantendo cosìil monitoraggio e il sostegno a domicilio dei pazienti Covid (o sospetti) non ospedalizzati e “sgravando” i MMG dal “delicato” compito dellavisita a domicilio,effettuato con grande senso del dovere dai giovani medici delle Unità mobili (il cui operatorichiederebbe l’apprezzamento non solo dell’ASL).
Si rinnova l’apertura al dialogo, nei luoghi e nelle sedi opportune, nella convinzione che una presa d’atto del lavoro compiuto e un maggiore spirito collaborativo possano portare beneficio alla categoria dei medici, all’Azienda, ma soprattutto alla popolazione irpina.