Quando un bambino o una bambina ci chiedono:” Con che cosa lavori?” la nostra risposta è: “Con l’Ambulanza”, beh siamo sempre certi che questa risposta non risulta esaustiva, infatti vediamo sempre i loro occhi guardarci incuriositi con ancora mille domande fantasiose sui quelle strane persone che con le loro tute a volte gialle fluo, altre volte arancioni, altre volte ancora rosse oppure giallo/ciano, che entrano in casa e portano via qualche membro della famiglia con la promessa che ritornerà presto a casa più in salute che mai; mille volte poi tra una manovra di soccorso e l’altra quando il tempo ce lo permette, apriamo i portelloni e li facciamo sbirciare dentro, perché ciò che desideriamo è lasciare un ricordo ricco di curiosità ma mai di paura. Come negarlo, qualche volta negli occhi di quei bimbi vediamo quelli dei nostri figli che magari abbiamo lasciato a dormire dai nonni per affrontare ancora una lunga notte di lavoro e una lacrima viene giù perché anche noi autisti soccorritori, infermieri e medici, non ci abituiamo mai alle notti lontane dai nostri cari, per questo ci immedesimiamo in quei bambini, e spesso ci sentiamo vulnerabili tanto quanto loro. Ma non ci fermiamo, utilizziamo, tutti insieme lo stesso mezzo che diventa uno strumento indispensabile per salvare le vite e per permettere ad ogni persona che incrociamo di rientrare a casa più forte di prima. In questo momento difficile per tutto il mondo, la nostra lotta contro il covid 19 ci rende ancora più vulnerabili, ma noi restiamo sempre lì, perché oggi più che mai i bambini hanno bisogno di noi per continuare a vivere felici con le loro famiglie al completo, per poter restare ancora una volta dai nonni quando mamma e papà lavorano. Purtroppo adesso non ci è possibile fare sentire loro il nostro abbraccio né farli sbirciare su quel mezzo tanto rumoroso quanto luminoso su cui arriviamo. Ma vogliamo comunque in qualche modo essere presenti nelle loro strane e noiose giornate. E vogliamo farlo così, facendo “costruire” a loro l’ambulanza, che vedono sfrecciare lungo le strade delle loro città, dal Nord al Sud d’Italia, con a bordo autisti soccorritori, infermieri e medici sempre pronti ad aiutare, sempre in prima linea in qualunque emergenza.
L’associazione autisti soccorritori italiani (AASI), con la fondamentale collaborazione del direttore della formazione, dott.ssa Marina Rizzotto, attiva il progetto “Costruisci l’ambulanza” . Chi desidera ricevere il modello ritagliabile può mandare una mail al seguente indirizzo di posta elettronica: segreteria.aasi@virgilio.it