Già nel lockdown che ci ha visto protagonisti a marzo/ aprile e maggio dello scorso anno, si sono registrate vendite, in crescita, di farmaci per l’ansia, per l’insonnia e tutti quei prodotti che aiutano a “stabilire “ una quiete interiore.
Negli ultimi mesi, complice il peso del vecchio lockdown, dei contagi in crescita e dei DPCM che si sono susseguiti, si è registrato un numero elevatissimo di acquisti, di farmaci di questo genere, in tutta Italia, tanto da parlare di “abuso”.
Ciò fa emergere che ci troviamo di fronte a una popolazione spaventata ed impaurita, che non riesce più a gestire le proprie emozioni.
Moltissime risultano, per altro, la richiesta di consulenze a psicologi e psichiatri, che sottolinea un vero e proprio picco di smarrimento ed incertezza che non si registrava dai tempi del dopoguerra.
La paura del futuro e di quello che sarà è ormai insita in ognuno di noi, in diverse forme e sotto diversi aspetti, quel che è certo è che questa pandemia, in un modo o nell’altro, ha cambiato ogni singolo individuo.
Carla Carro