La nocciola ha in Campania e, soprattutto, in Irpinia uno degli areali nazionali più importanti.
Il 2019, a causa una serie di forti criticità, è stata una campagna molto difficile, che ha visto un drammatico calo del ciclo produttivo. La situazione contingente si sta ripercuotendo negativamente sull’intera filiera, dall’impresa agricola, alle grandi aziende di trasformazione.
Il consorzio Terre Campane, raccogliendo la voce delle imprese agricole del settore, ha lanciato un grido dall’allarme che, come presidente di una Provincia a forte vocazione corilicola, non posso non cogliere. Mi impegnerò personalmente, a fianco dei Sindaci, degli amministratori locali, dei produttori e di tutti i soggetti del comparto, alla tutela di tutti i territori della Nocciola, per dare una svolta reale ed invertire una tendenza scoraggiante e negativa di un settore che ha forti potenzialità e di cui l’Italia è protagonista. In tal senso, mi preme sottolineare e parimenti raccogliere l’appello dell’associazione Terrae Abellanae.
Lo scenario attuale senza un’attività di governance in un settore strategico, mi preoccupa seriamente.
Tale situazione di vuoto e di smarrimento priva di una regia condivisa e di un luogo di confronto vero fa emergere la necessità immediata di costruire delle linee strategiche comuni che permettano l’attivazione delle provvidenze da calamità naturale da eventi climatici avversi a sostegno delle imprese agricole. E’ pertanto necessario presentare richiesta di calamità naturale, in considerazione dei problemi registrati quest’anno.
Credo fermamente nell’azione di coesione e concertazione che bisogna portare avanti per svolgere un’attività operativa nella definizione delle priorità del settore, in una logica “nazionale, unitaria e condivisa” che possa cogliere le sfide del tempo, e trasformarle in nuove opportunità per trovare soluzioni in grado di riportare la filiera delle Nocciole al livello delle sue potenzialità a livello europeo e non solo.