Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha illustrato oggi a palazzo Santa Lucia la nuova riorganizzazione delle cure primarie in Campania. Alla conferenza stampa hanno preso parte i sub commissari Mario Morlacco ed Ettore Cinque; il capo dipartimento Salute Ferdinando Romano e il direttore generale Mario Vasco; i 5 presidenti degli Ordini dei Medici: Silvestro Scotti per Napoli, portavoce anche per l’Ordine regionale; Antonio D’Avanzo per Avellino, Giovanni Ianniello per Benevento, Maria Erminia Bottiglieri per Caserta, Bruno Ravera per Salerno. Su tutto il territorio regionale saranno costituite circa 250 Unità Complesse di Cure Primarie. Si tratta di strutture aperte 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana presso le quali opererà il personale medico già in convenzione: i medici di famiglia, i medici della continuità assistenziale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali. Presso queste strutture sarà presente anche un ambulatorio infermieristico, altri servizi di primo livello.
Tutto questo consentirà di:
• eliminare le lunghe attese al pronto soccorso perché i pazienti meno gravi (codici bianchi e verdi meno severi) potranno trovare assistenza presso le UCCP, un’assistenza non solo più appropriata ma immediata, ovvero pochi minuti rispetto ai tempi del pronto soccorso;
• garantire una effettiva presa in carico del paziente per far sì che il paziente stesso non sia più lasciato solo ma sia sempre accompagnato nel suo percorso sanitario;
• garantire la continuità dell’assistenza e una vera integrazione tra Ospedale e Territorio;
• garantire la gestione integrata dei pazienti, attraverso i percorsi assistenziali diagnostico-terapeutici e l’integrazione tra sociale e sanitario;
• favorire la promozione della salute, la prevenzione e la medicina di iniziativa;
• potenziare significativamente l’assistenza domiciliare favorendo il mantenimento della paziente nel proprio ambiente di vita e al proprio domicilio e garantendo l’omogeneità dell’assistenza sul territorio regionale, la piena aderenza dei servizi erogati ai bisogni dei pazienti, la qualità dei servizi, il rispetto della dignità della persona e, soprattutto, la tutela della famiglia, oggi in forte sofferenza;
• attivare immediatamente gli Ospedali di Comunità, in continuità con le UCCP, che consentiranno di: a) ricoverare i pazienti dimessi dall’ospedale che non possono rientrare in famiglia o non hanno la possibilità di accedere ad altre tipologie assistenziali con il conseguente decongestionamento degli ospedali, riduzione delle liste di attesa ed eliminazione delle barelle; b) consentire a pazienti che hanno bisogno di un’assistenza non ospedaliera e che sono a casa in condizioni di forte disagio per se e per la famiglia di trovare accoglienza nella struttura, gestita da personale infermieristico, con l’assistenza medica assicurata dai medici di Medicina Generale e dai pediatri di libera scelta con costi a totale carico del SSR;
• realizzare e diffondere progressivamente in tutta la regione i servizi di telemedicina.
Sono previste tre tipologie di UCCP: 1) a sede unica (modello metropolitano), con una popolazione non superiore a 30 mila abitanti e almeno 20 medici di Medicina Generale; 2) in rete (modello rurale e montano a bassa densità abitativa), con almeno 5 mila assistiti e 10 medici; 3) sistema hub and spoke (modello sub urbano), con un numero di 15 mila assistiti e 15 medici.