L’aumento dell’Iva di un punto percentuale, dal 21 al 22%, potrebbe provocare nei prossimi mesi la chiusura di circa 2900 imprese commerciali nella sola provincia di Napoli, con la perdita di oltre 8500 posti di lavoro“. Lo ha detto Pietro Russo, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia della Provincia di Napoli.
“I dati erano già drammatici: gli effetti della recessione hanno comportato un calo dei consumi nella provincia partenopea del 7% e, secondo le stime, ben 1500 imprese erano a rischio. Oggi – ha aggiunto Russo – questi numeri raddoppiano”. “Temiamo conseguenze disastrose, anche perché già il “decreto del fare” non interveniva in maniera positiva nei confronti del terziario, che rappresenta la spina dorsale della nostra economia. I cinque miliardi di prestiti agevolati per ammodernare le imprese sono andati a beneficio dell’industria e non hanno favorito la ripresa dei consumi interni: per quest’ultima servirebbero meno tasse per imprenditori, professionisti e consumatori, più credito e meno burocrazia”.