“Cancellare le multe alle ONG.” La Spagna continua ad averle quindi ancora una volta si rischia una pericolosa disomogeneità in Europa. Verso quale porto sceglierà di virare una ONG? Anche se il porto più vicino e sicuro è spagnolo (o maltese) sceglierà quello italiano.
“Rivedere gli accordi con la Libia”. Se questo significa togliere strumenti e know how alla Libia per contrastare l’immigrazione irregolare allora significa peggiorare la situazione. Gli accordi con la Libia li avviò Minniti. Credo mosso da un ragionamento per cui sia sempre preferibile trovare alleati nella gestione dei flussi migratori piuttosto che lasciare liberi i trafficanti di muoversi a piacimento.
L’Italia è solo un’approdo, spesso un primo approdo che in realtà è parte di un lungo viaggio che comincia molto prima. Gestire il fenomeno a valle vuol dire allontanarsi dalla soluzione.
“Reinserire la protezione umanitaria” anche qui saremo l’unico Paese d’Europa con uno strumento così poco definito. Ok non applicare la norma introdotta dal decreto sicurezza in maniera retroattiva, come del resto ha già stabilito la cassazione, ma pericoloso reintrodurlo senza paletti. I numeri per la permanenza rischierebbero di schizzare.
La gestione dei flussi migratori è un fenomeno che deve essere trattato con molta attenzione e senza necessità di mettere subdole “bandierine” politiche. In primis dobbiamo confrontare le nostre leggi con quelle degli altri Paesi europei. I trafficanti leggono i giornali italiani, s’informano in rete. Anche la comunicazione è un “pull factor”.
Se entri in Italia entri in Europa. Per cui il primo passo per operare modifiche nella gestione del nostro sistema, già all’avanguardia, è ottenere le giuste garanzie europee. Non dimentichiamolo”.