Riceviamo e pubblichiamo. Oggi 10 Febbraio è il giorno del ricordo delle vittime delle foibe e degli esuli istriani e giuliano-dalmati . In quei luoghi, tra il 1943 ed il 1945 prima e tra il 1946 e il 1948 poi ,furono gettati circa 36.000(numero , dopo oltre settant’anni, ancora incerto e destinato a mutare per eccesso )corpi di nostri connazionali, martoriati e seviziati dai partigiani comunisti agli ordini del maresciallo Tito e dall’allora ministro degli esteri Jugoslavo Edward Kardelj, con la complicità criminale , dei partigiani comunisti italiani capitanati dall’allora segretario nazionale di quel partito ,Palmiro Togliatti. Un massacro che ebbe una chiara matrice di odio politico ed etnico, abilmente tenuto nascosto per tantissimi anni dalla storiografia di parte con la complicità della classe politica italiana con in testa l’allora PCI, impedendo di conoscere una realtà cruenta e drammatica tutt’ora ancora annacquata. Persone ammazzate, scomparse e deportate nei campi di concentramento di Aidussina, Skofia Loca , Maribor, Borovnica (solo per citarni alcuni) per la sola colpa di essere italiane e cattoliche. Uno sterminio programmato per cancellare da quei luoghi ogni traccia dell’italianità che da sempre li caratterizzava. Con questa nota di commemorazione intendiamo ricordare non solo gli italiani infoibati , ma vogliamo portare anche a conoscenza le azioni di alcuni Presidenti della Repubblica italiana, come il socialista Sandro Pertini che alla morte del dittatore jugoslavo andò a rendergli omaggio baciando la bara e la bandiera di quel paese avvolta tra il catafalco. Quel gesto ammazzò nuovamente. Ancora una volta un Presidente della Repubblica fece ancora peggio, il socialdemocratico Giuseppe Saragat, conferì a Tito, nel 1969, l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Orrori espressi dalle più alte cariche dello Stato italiano e dalle sue istituzioni che contribuirono a scavare quel solco profondo ed incolmabile tra i carnefici e le vittime. Onoreficenza oltretutto ancora oggi mai ritirata ! NOI NON DIMENTICHIAMO!
(Saverio Galeotalanza)