Il dott. Gianclaudio Di Vito, segretario cittadino del Movimento Nazionale per la Sovranità, nell’odierna mattinata ha incontrato una delegazione di lavoratori del Consorzio Gestione Servizi s.c.arl (CGS).
Il CGS è una società partecipata al 100% dal Consorzio ASI di Avellino e svolge, per conto della stessa, attività di servizi alle aziende insediate sulle aree industriali ex art. 32 Legge 219/81 nonché su quelle di Pianodardine, Valle Ufita, Solofra e Valle Caudina.
I servizi svolti dal CGS riguardano le attività di depurazione acque reflue (escluso il depuratore e rete idrica e fognaria di Solofra); gestione e manutenzione reti di distribuzione idriche e fognarie; gestione e manutenzione strade e aree a verde e pubblica illuminazione di tutti i nuclei industriali.
Nel corso dell’odierno incontro – sottolinea il dott. Di Vito – i lavoratori mi hanno rappresentato quanto segue che tengo a riportare fedelmente e integralmente: “Il contratto che regola i rapporti tra ASI e la sua controllata sono regolamentati da una convenzione che negli anni e più specificatamente nell’anno 2011 ha subito, da parte dell’ASI stessa, una riduzione del 50% del compenso previsto. Si è infatti passati dai 225.000 euro mensili del 2008 agli attuali 110,000 euro. Tale condizione nel tempo ha causato, inequivocabilmente, uno stato di crisi aziendale provocando il ricorso agli ammortizzatori sociali quali il contratto di solidarietà a partire dal 2009. Questa operazione è servita solo al Consorzio ASI per garantirsi la propria sopravvivenza per evitarne il commissariamento. E’ opportuno precisare che negli anni il CGS si è adoperato anche ad effettuare, essendo previsto dalla normativa vigente, su alcuni impianti di depurazione anche il trattamento di rifiuti liquidi non pericolosi al fine di incrementare il fatturato aziendale e per ottimizzare il funzionamento degli impianti. Nonostante ciò e nonostante il contributo dai lavoratori per il tramite dell’ammortizzatore sociale innanzi citato, non si è riusciti ad uscire dalla crisi. Mentre in passato i lavoratori riuscivano a percepire le spettanze “a step”, oggi la situazione si è aggravata tant’è che i lavoratori vantano due mensilità arretrate. In seguito ai vari incontri con la dirigenza ASI/CGS non si è riusciti a trovare una soluzione che dia un futuro ai 74 lavoratori”.
In questo momento così drammatico, ritengo che, aldilà da ogni discorso relativo alla campagna elettorale, la politica abbia il dovere di intervenire per restituire dignità e lavoro alle 74 famiglie dei dipendenti che da diversi mesi oramai non percepiscono il proprio compenso. E’ necessario che si intervenga immediatamente per limitare i danni di un ulteriore aggravamento del già notevole debito accumulato dall’ente pari a oltre 13 milioni di euro circa.
Va assolutamente scongiurato il fallimento, in larga parte dovuto all’incapacità gestionale di un’attività di pubblica utilità, con la consequenziale perdita del proprio impiego delle unità lavorative.
Pertanto, chiedo a nome di queste persone che, indipendentemente da quello che sarà il risultato delle urne che ci verrà consegnato lunedì, si intervenga sulla questione con la dovuta urgenza.
Con questa nota tengo a comunicare che il MNS che rappresento nella città di Avellino, anche in vista della prossima assemblea dei lavoratori di martedi p.v., è solidale con tutti questi onesti lavoratori e si schiera dalla loro parte assumendo una decisa posizione nel richiedere il commissariamento dell’ASI.