Trattori lungo i crinali dell’Appennino campano per protestare contro l’ennesimo parco eolico nelle zone rurali del Sannio. Questa mattina sindaci, consiglieri regionali e agricoltori si sono ritrovati a Santa Croce del Sannio per percorrere con i mezzi agricoli le strade che costeggiano il regio tratturo, dove stanno tirando su diciassette torri d’acciaio. Nella zona insistono decine di progetti di insediamento per un totale di circa 200 pale eoliche. Investimenti speculativi – come sostengono le organizzazioni e i Comuni – che mettono a repentaglio ogni programma di sviluppo rurale. Il corteo dei trattori si è concluso davanti al municipio di Santa Croce, dove si è tenuta una conferenza in una sala gremita di cittadini e imprenditori. Sono intervenuti Antonio Di Maria, sindaco di Santa Croce del Sannio e presidente Comunità Montana Titerno e Alto Tammaro, Angela Maria Zeoli, referente tecnico ufficio di coordinamento Titerno Alto Tammaro, Francesco Sossi, direttore Coldiretti Benevento, Raffaele Amore, presidente Cia Benevento, Tony De Cicco, presidente Confagricoltura Benevento, Michele Pietraroia, consigliere Regione Molise, Carlo Iannace, consigliere Regione Campania, Mino Mortaruolo, consigliere Regione Campania. Erano presenti sindaci e amministratori dei Comuni di Guardia Sanframondi, Casalduni, Sassinoro, Pontelandolfo, Telese Terme, Fragneto Monforte, Colle Sannita, San Marco dei Cavoti e Castelpagano.
L’invasione di cavidotti e impianti eolici – hanno convenuto tutti i presenti – genera un paradosso. Da una parte Europa, Governo e Regioni investono milioni di euro per valorizzare le aree rurali e l’agricoltura, dall’altra nelle stesse aree si consentono insediamenti per la produzione industriale di energia che ne cambiano il volto.
“Nelle pertinenze delle pale eoliche – ha sottolineato il sindaco di Santa Croce Antonio Di Maria – non potremo concedere le licenze edilizie agli agricoltori che vorranno partecipare ai bandi PSR per il potenziamento della propria capacità produttiva. E mentre noi amministratori locali dobbiamo rispettare tutti i vincoli paesaggistici, le grandi compagnie energetiche arrivano qui e bypassano tutto. Il controsenso che si genera è che le energie rinnovabili finiscono per uccidere lo sviluppo sostenibile delle aree rurali interne”.
“Ancora una volta – aggiunge Francesco Sossi, direttore di Coldiretti Benevento – assistiamo ad uno squilibrio che non genera vantaggi per il territorio. Se facessimo un bilancio energetico, verrebbe fuori che in una zona a bassissima vocazione industriale l’energia rinnovabile prodotta è ben oltre la domanda. Piuttosto che distribuire soldi alle grandi compagnie del vento sarebbe più utile ed efficace elargire risorse agli agricoltori per impianti fotovoltaici su stalle e capannoni che rendano energeticamente autonome le imprese”.