NAPOLI – Migliaia di agricoltori hanno riempito l’interno e l’esterno del PalaBarbuto in viale Giochi del Mediterraneo. Un‘iniziativa della Coldiretti per difendere la dieta mediterranea sotto l’attacco di inganni, schifezze low cost e speculazioni avallate dall’Unione Europea che mettono a rischio la produzione di grano, pomodoro, extravergine e mozzarella Made in Italy.
“Dalla Campania – spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – un messaggio forte all’Italia e all’Europa. Nella regione che ha un patrimonio agroalimentare unico e che ha il maggior numero di controlli sulla salubrità dei prodotti, migliaia di agricoltori chiedono più trasparenza e tracciabilità dei prodotti. Basta con i furti di identità, con le frodi furbette che usano un nome o un’immagine della nostra terra. Oggi la Campania si ritrova a poter rappresentare un’avanguardia nella capacità di innovazione, nelle filiere, nel biologico, nell’agricoltura sociale”.
Dall’olio di oliva “Vesuvio” del Sudafrica alla scamorza “Salerno” del Canada fino alla mozzarella “Capri” degli Stati Uniti, dove vengono prodotti in California anche pomodori San Marzano in scatola, sono alcuni dei prodotti esposti dalla Coldiretti.
L’agropirateria internazionale – denuncia la Coldiretti – utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale.
Nel tempo della globalizzazione si assiste alla presenza di un numero crescente di consumatori che nel mondo è attento alla propria dieta premiando i principi della dieta mediterranea il cui ruolo importante per la salute – sottolinea la Coldiretti – è stato riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco che è avvenuto oltre 5 anni fa, il 16 novembre 2010.