Una serata interessante è quella che si è vista ieri sera sabato 13 aprile a Flumeri, in un convegno presso la sala della Confraternita San Rocco, dedicato ai diritti delle donne e tutela contro le violenze di genere, vi hanno preso parte: Garofalo Angela (Assessore alle pari opportunità del Comune di Flumeri), Maria Rosaria Garofalo (vice presidente ARCI Flumeri), Mirko Nocera (Comandante la Stazione Carabinieri di Flumeri), Giovanna Moschella ( Avv. Associazione donne per strada ARCI Flumeri). Lucia Addesa (Psicoterapeutica Commissione pari opportunità R.C.) e Anastasia Feola (vice presidente Forum dei Giovani Flumeri).
Tutti relatori, che si sono susseguiti al microfono, hanno affrontato il tema anche se con peculiarità diverse, ma sempre improntati sulla necessità del rispetto alle donne. Un rispetto reciproco, per creare nuovi rapporti interpersonali. Ma, anche quello, che le donne devono fare in caso di violenza, cioè, quello di denunciare alle autorità competenti, quanto subito.
E’ quello, che anche il Maresciallo Nocera, ha esortato a fare nel concludere il suo intervento: “vi parlerò principalmente di repressione, perché purtroppo noi delle forze dell’ordine veniamo a sapere di un evento tragico , drammatico, stressante quale può essere la violenza di qualsiasi tipo, che sia fisica o che sia psicologica, ecc. ciò vuol dire, che siamo ad un punto non dico di non ritorno, ma comunque ad un punto purtroppo drammaticamente importante. Ci sono due canali, che vorrei brevemente analizzare quello della giurisprudenza. Abbiamo due leggi, in particolare oltre alle tante normative che si sono succedute negli anni, che in qualche modo ci hanno aiutato a comprendere, che indirizzo avere per questo tipo di reati. Innanzitutto la Legge 69 del 2019 che ha definito e finalmente modificando questi reati restituendo il termine di Codice Rosso. Codice Rosso, che fa capire come finalmente ci siano corsive preferenziali per questo tipo di reati. Quindi, non soltanto la gravità del reato questo va da sé, che già si conosceva, il femminicidio piuttosto che qualsiasi altro reato contro la persona o contro il patrimonio che sono gravi a prescindere. Ci è finalmente riconosciuta l’emergenza di dover intervenire, tante è vero che tra le tante modifiche che riguardano l’autorità giudiziaria, polizia giudiziaria e forze dell’ordine, c’è quella di escutere la parte offesa, la denunciante cioè di sentire nel dettaglio la parte offesa non oltre i 3 giorni da quando si ha effettiva notizia del reato. Questo è un aspetto importante, perché quando si ha il primo approccio non sempre si riesce a ben codificare quella che è la situazione, quelli che sono gli elementi probanti di evento delittuoso. ……Altra legge che è venuta incontro, anche se generica in sé, perché si parla di riforma della giustizia la 134 del 202, la famosa riforma Cartabia, che però ci ha dato una mano, per cecare di evidenziare certi aspetti ci da la possibilità di fono registrare l’escussione e quindi la denunciante si può capire molto di più…… Ha concluso con un appello alle donne: “di denunciare sempre i torti subiti, alle forze dell’ordine, in procura, alle associazioni del territorio. Non state chiuse nel vostro IO, altrimenti è una situazione da cui non usciremo “.
Giovanna Moschella che oltre a moderare il dibattito, ha anche efficacemente relazionato lungamente sul tema del convegno concludendo: “uno degli obiettivi dell’ associazione donne per strada, che si occupa di combattere la violenza di genere e di educare alla cultura della parità. L’associazione è una non profit che si occupa di violenza contro le donne e sicurezza in strada tramite una rete associata di avvocati e psicologi oltre a vari servizi atti a fornire un aiuto concreto a tutti coloro che lo richiedono. L’associazione donne per strada, promuove tre progetti per diffondere la cultura della non violenza nella giovane età, e sono il DXS LAB, Punti Viola e l’APP VIOLA WALK HOME. Il Dxslab, è pensato per attivare i ragazzi delle scuole secondarie di secondo livello sulle tematiche della violenza di genere e dell’attivismo. Altro progetto è dato dai punti Viola, ossia luoghi sicuri (esercizi commerciali, luoghi pubblici, come bar, ristoranti, farmacie ecc. dove delle figure formate dai professionisti di donne per strada potranno dare un primissimo soccorso ed informazioni a chi ha subito violenza o ritenga di essere in pericolo. Inoltre è esistente l’App viola walk home, è un’applicazione che consente di mettersi in collegamento con delle volontarie che accompagnano la donna virtualmente nei tragitti in caso ella non si sentisse sicura. E’ fondamentale creare una coscienza comune orientata sulla parità e sul contrasto alla stessa, e formare una cultura orientata alla denuncia di queste situazioni, troppo spesso nascoste per timore di ripercussioni sociali, familiari e lavorative. Invito quindi tutti voi a non girarsi dall’altra parte, ma osservare, aiutare e denunciare al fine al fine di poter conquistare davvero una parità di genere e affinché non vi siano più episodi di violenza “.
Quello della violenza contro le donne, è un tema, che è all’ordine del giorno, basta aprire i giornali radio e TV locali e nazionali, per sentire continue violenze contro le donne, culminanti spesso anche in efferati delitti. Sia a carattere sociale esterno, che nell’ambito del nucleo familiari, dove anche verso i minori avvengono dei soprusi, a volte inimmaginabili.
Carmine Martino