Da diversi anni ormai, per tutti gli studenti dell’UNISA residenti nel territorio del Baianese e della bassa Irpinia, l’inizio dei corsi coincide con l’inizio di un lungo periodo di disagi legati ai mezzi di trasporto. L’inadeguatezza del servizio offerto dalle compagnie di trasporto regionali che collegano il nostro Mandamento all’UNISA, è già stata segnalata dagli abituali clienti in diverse occasioni. Tra i vari casi prendiamo come esempio il taglio delle corse avvenuto durante le festività scolastiche. “La tratta SIRIGNANO – FISCIANO” rimarcano i passeggeri “è una tratta utilizzata esclusivamente da studenti universitari e lavoratori che devono recarsi nei pressi di Fisciano per svolgere le proprie mansioni … quindi non si spiega il perché questa tratta debba adeguarsi ad un calendario scolastico anziché ad un calendario accademico/lavorativo”.
La questione che attualmente sta scaldando gli animi dei clienti abbonati, riguarda l’incapacità della società di trasporti di fornire un numero adeguato di veicoli per garantire il servizio a tutta l’utenza. Difatti, nonostante gli orari delle corse siano rigorosamente rispettati, non è altresì garantito che tutti gli utenti possano usufruire di tale servizio. “Specialmente nelle corse di andata” sottolinea uno dei passeggeri “i mezzi messi a disposizione non sono in grado di accogliere un numero sufficiente di persone. Molti di noi restano in piedi e altri invece non riescono proprio a salire sui pullman.”
Un problema di capienza, quindi, che sfocia anche in un problema di sicurezza per i “fortunati” passeggeri che riescono a salire a bordo. I clienti abbonati annualmente, come anche i viaggiatori più occasionali, si dicono profondamente amareggiati per questo disservizio e si vedono costretti a trovare nuove soluzioni per poter raggiungere il loro luogo di studi/lavoro: “La messa a disposizione di più mezzi o di mezzi più capienti potrebbe sicuramente aiutare a risolvere il problema…in alternativa siamo costretti ad organizzarci con mezzi propri e richiedere un rimborso per un servizio che effettivamente non ci è stato fornito.”
Antonio De Rosa