Paul Polansky è nato a Mason City, Iowa, nel 1942 Poeta, romanziere. fotografo, operatore culturale e sociale, egli deve la sua fama mondiale soprattutto per le sue battaglie a tutela dei Rom kosovari, ma Polansky è anche un prolifico ed apprezzato scrittore, che riesce a fondere, nei suoi scritti, l’esperienza di decenni vissuti intensamente per la salvaguardia di una cultura gitana che lo ha toccato nel profondo e che la civiltà occidentale tende a sopprimere. La sua decisione di frequentare il college alla Madrid University, diventò l’inizio di una lunga odissea attraverso l’Europa, che lo ha portato a diventare uno degli scrittori più impegnati nella lotta per i diritti umani nell’Europa dell’est., è diventato negli anni un personaggio mitico per il suo impegno a favore delle popolazioni Rom. Le sue raccolte di poesie “Living Through It Twice”, “The River Killed My Brother”, e “Not a refugee” descrivono le atrocità commesse da cechi, slovacchi, albanesi ed altri contro quelle popolazioni. Ha anche svolto studi accurati sui campi di concentramento nazisti nei quali venivano trucidate, insieme a quelle ebraiche, intere comunità Rom. Nel 1999 viene ingaggiato dalle Nazioni Unite e inviato nel Kosovo come intermediario tra le istituzioni e i gruppi rom perseguitati. Nel 2004 è stato insignito del Premio per i Diritti Umani della città di Weimar da Günter Grass, Premio Nobel per la letteratura nel 1999. Le prime poesie apparse in italiano appartengono alla raccolta “Imbattuto” di Multimedia Edizioni nel 2009. Altre opere in versi pubblicate in Italia: “Boxing Poems”, Volo Press, 20; “La mia vita con gli Zingari”, Datanews, 2011; “Il Silenzio dei Violini” (con Roberto Malini) 2012; “La mano di Dio”, 2012, ll Foglio; e “Il pianto degli Zingari”, Volo Press, 2013; ROCKETS, Albeggi Edizioni, 2014. Attualmente dirige alcuni progetti di aiuto e salvaguardia delle popolazioni Rom nel Kosovo e in Serbia.