È pronto ad alzarsi il sipario sull’importante progetto dello chef Angelo D’Amico. Domenica 11 dicembre, alle ore 19, a Melizzano (Benevento), apre le porte la cucina-laboratorio “Locanda Radici”, primo ristorante che nasce completamente sotto la direzione dello chef sannita. D’Amico, classe 1977, da anni impegnato in noti locali della zona, apre il sipario della sua prima personale opera di ristorazione, alle pendici del Massiccio del Taburno. Si tratta di un’idea ambiziosa ed interessante che permetterà ai numerosi estimatori di godere a pieno del suo talento e della sua arte in uno degli angoli più suggestivi della sua terra d’origine.
Il nuovo spazio di azione dello chef D’Amico, ambasciatore di una cucina povera di ingredienti ma ricca di sapori, tutta incentrata su di una ricca dispensa sannita, è ispirato al ricordo ed alla tradizione locale, rivisitata grazie alla sapienza culinaria maturata fin da piccolo, quando si muoveva dietro ai fornelli di casa, cercando di cogliere i primi segreti della cucina dalla maestria della nonna Lucia. È un amore che è cresciuto in tanti anni di formazione, trascorsi alla corte di grandi maestri della cucina, tra cui Enrico Derflinger all’Eden di Roma, Antony Genovese, Raymond Blanc ad Oxford, per poi approdare al ristorante di Antonello Colonna a Labico, dove ha maturato un’esperienza straordinaria di ben sei anni.
Ora D’Amico si mette in gioco con un ristorante tutto suo, che trae il nome dalla vocazione che sottende ogni suo piatto: lo scenario idilliaco dei prodotti di altri tempi, selezionati con particolare minuziosità e stile, rivolti ad una riproposizione dei piatti della tradizione per arricchirli di quel bagaglio di esperienza, tecnica, innovazione e personale talento che costituiscono punto di forza della sua riconosciuta arte.
Naturalmente Angelo D’Amico punta in alto. Dalla progettazione dei locali alla progettazione della cucina, tutto richiama la sua concezione di cucina come laboratorio e ricerca che parte dagli elementi primi per sfociare, con la consapevolezza e la conoscenza di complesse tecniche di cottura e preparazione, nella proposizione di soluzioni culinarie coinvolgenti al tempo stesso il gusto, il tatto e l’olfatto.
«L’obiettivo – spiega lo chef – è far riaffiorare alla memoria sapori capaci di riportarci alla nostra infanzia, alle nostre radici, manipolando poco la materia prima per non disperderne le caratteristiche peculiari, nel rispetto del territorio».
Ecco, dunque, che la scelta operata da D’Amico, di rinunciare ad allettanti e prestigiose offerte collaborative altrove, per decidere di ancorare definitivamente la propria prospettiva di crescita nel contesto sannita, muove da un intento che rende ancora più onore al suo talento: promuovere, valorizzare e conservare quel patrimonio gastronomico e culinario di inestimabile valore socio-culturale, prima ancora che economico, che caratterizza la sua terra d’origine, il Sannio.