Il 2015 si apre con una sorpresa “celestiale” ossia la Cometa C/2014 Q2 Lovejoy che si affaccia dalla volta spaziale, rendendosi visibile dalla Terra. E, poiché il comportamento delle comete è sempre piuttosto imprevedibile, il fatto che la Lovejoy sarà osservabile anche semplicemente con l’aiuto di un binocolo costituisce comunque una notizia sorprendente, benché già prevista da qualche settimana.
Il nome Lovejoy lo dobbiamo allo scopritore di questo oggetto celeste, l’astrofilo australiano Terry Lovejoy: lo scorso 17 agosto ne ha individuato per primo la presenza in direzione della Costellazione della Poppa, nel cielo dell’emisfero meridionale. Conformemente a quelle che erano le più rosee aspettative degli astronomi, sul finire del 2014 la Cometa ha aumentato visibilmente la propria luminosità, giungendo così al limite dell’osservabilità per l’occhio umano nelle zone caratterizzate da cielo limpido e prive di inquinamento luminoso. Considerando ciò, è perfettamente plausibile che questo andamento proseguirà nei prossimi giorni e, quindi, per tutta la prima settimana di gennaio; contemporaneamente il corpo celeste risalirà in altezza sul nostro orizzonte.
Tutto ciò implica che, con ottime probabilità, sarà sufficiente un piccolo binocolo per poter ammirare la Lovejoy in tutta la sua effimera bellezza: e, addirittura, per chi abbia una buona vista e la fortuna di poter godere di un luogo particolarmente buio adatto alla circostanza, potrebbe essere possibile vederla anche ad occhio nudo. Basterà puntare lo sguardo in direzione Sud, poco più in basso della Costellazione di Orione. I giorni privilegiati dovrebbero essere quelli attorno al 7 gennaio: in quella data, infatti, è previsto il passaggio della Lovejoy alla distanza minima dalla Terra che la porterà ad “appena” 70 milioni di chilometri dal nostro Pianeta. Dopodiché la cometa resterà comunque visibile nei cieli dei primi due mesi dell’anno: alla fine di gennaio, inoltre, raggiungerà il suo perielio. Poi andrà gradualmente affievolendosi e scomparendo, per tornare negli abissi oscuri dai quali è giunta per passare a visitarci, secondo la migliore tradizione dell’Epifania.