A marzo l’aria del Nord Italia è diventata nettamente più pulita in concomitanza con le misure di contenimento del coronavirus. Secondo le elaborazioni dei satelliti, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, le concentrazioni di diossido di azoto (NO2), un gas inquinante prodotto dalle attività umane, sono calate di circa il 10% ogni settimana, nel corso di quattro-cinque ultime settimane. A Milano, le concentrazioni medie di NO2 sono passate da 65 mg/m3 nel mese di gennaio a 35 mg/m3 nella prima metà di marzo. Questa riduzione può essere attribuita a diversi fattori, tra cui la diminuzione del traffico automobilistico e degli impianti produttivi, dovuta a sua volta allo stop alle attività e alle restrizioni sugli spostamenti per il coronavirus. Lo dimostrano le rilevazioni del servizio europeo Copernicus diffuse in questi giorni: sulla mappa pubblicata dall’Agenzia spaziale europea (ESA), si può constatare una riduzione delle aree rosse sulla pianura Padana da inizio gennaio al 10 marzo. Un effetto simile lo si era già osservato in Cina, dove le immagini della NASA avevano mostrato un miglioramento della qualità dell’aria in corrispondenza di un rallentamento delle attività economiche, legato alla quarantena per il Covid-19.