Le elezioni amministrative del 2017 si terranno in una data compresa tra la metà di maggio e il 15 giugno. Andranno alla urne gli elettori di circa mille comuni. Nei comuni con scadenza naturale del mandato degli organi eletti nel primo semestre del 2012 e in quelli alle elezioni anticipate perché commissariati o per motivi diversi.
Si voterà in 4 comuni capoluogo di regione (Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo) e in 21 comuni capoluogo di provincia (Alessandria, Asti, Belluno, Como, Cuneo, Frosinone, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Taranto, Trapani e Verona). Le città che superano i centomila abitanti sono: Genova, Monza, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Taranto e Verona.
Per i comuni al voto è considerata la popolazione legale risultante dal Censimento 2011. La popolazione legale determina la modalità di voto – turno unico o con turno di ballottaggio – e il numero di consiglieri ed assessori degli organi istituzionali. Il turno di ballottaggio è previsto nei comuni superiori a 15mila abitanti. In Sicilia tale soglia è di diecimila abitanti mentre nella Provincia autonoma di Trento è di tremila. La popolazione residente considerata è quella del Censimento 2011, detta popolazione legale.
Con molta probabilità si andrà a votare tra il 4 e l’11 giugno anche se la prima data è il culmine di un ponte festivo, quello del 2 giugno, e dunque si teme che questo causi l’aumento dell’astensionismo che è già elevato. Il Governo sta pensando quindi all’11 giugno per la amministrative e il ballottaggio, nei comuni interessati al 25 giugno.